Data di pubblicazione: 22/03/2020
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Coronavirus. Assicurare sostegni alle persone non autosufficienti


22 marzo 2020

- Al presidente giunta regionale  Luca Ceriscioli

- Ai direttori Servizi salute e politiche sociali, Lucia Di Furia e Giovanni Santarelli

            In questi giorni così difficili siamo impegnati in un triplice lavoro: a) mantenere i contatti con le persone del nostro territorio che usufruivano dei servizi; b) informare le persone che a noi si rivolgono circa le disposizioni vigenti; c) mantenere rapporti con persone e organizzazioni a livello regionale e nazionale.

            Abbiamo anche cercato di ricostruire, con i dati a nostra disposizione, quante persone usufruivano dei servizi, prima dell’emergenza, insieme alla loro tipologia. Servizi che per lo più, dalle informazioni che abbiamo, sono sospesi. Tentiamo un riepilogo mettendo insieme dati regionali e Rapporti nazionali.

- Centri diurni (tutte le tipologie), circa 2300 utenti.

- Assistenza domiciliare alla persona e assistenza educativa disabili circa 2500 persone.

- Assistenza domiciliare anziani (SAD): circa 2500.

- Tirocini inserimento lavorativo: circa 2000.

- Alunni con disabilità: circa 7.000 di cui la metà fruitori dell’Assistenza educativa comunale.

            A questi si aggiungono diverse centinaia di persone con grave disabilità beneficiarie di sostegno economico finalizzate all’assistenza personale autogestita (vita indipendente e sostegno malati di SLA).

            Come si può verificare, si tratta di un numero particolarmente significativo di persone e nuclei familiari per i quali si deve tenere in equilibrio l’esigenza di contenimento del virus con la tutela delle persone.

            Ciò che non appare sostenibile è la sospensione generalizzata dei servizi e dei sostegni che avrebbe effetti devastanti su persone che ne hanno assoluta necessità.

            In questo senso, anche con riferimento all’art. 48 del DL 18 del 17.3.2020, vi chiediamo di attivarvi nei confronti dei Comuni dei rispettivi Ambiti territoriali e dei Distretti sanitari perché siano messi in atto, non in forma discrezionale,  interventi volti ad assicurare assistenza e cura alle persone che ne hanno bisogno e che lo chiedono. Fermo restando l’assicurazione agli operatori delle protezioni necessarie per svolgere il proprio lavoro in sicurezza.

            Tenuto conto che i servizi territoriali  e gli enti gestori dei servizi conoscono bene le condizioni e necessità delle persone, da un lato è opportuno mantenere il contatto telefonico con le persone e famiglie, così da monitorare le situazioni, dall’altro assicurare il sostegno domiciliare alle persone che ne necessitano. Nel caso di persone con disturbi dello spettro autistico che presentano “comportamenti problema”, le famiglie chiedono inoltre la possibilità di poter uscire sia a piedi che con la macchina per calmare stati di agitazione e autolesionismo. Non va dimenticato che molti nuclei familiari sono composti da genitori anziani e già in difficoltà in presenza di sostegni.

            La richiesta è dunque, sulla base della valutazione delle necessità delle persone, di assicurare in ogni territorio interventi e sostegni. Un percorso che crediamo la regione Marche debba promuovere per evitare di lasciare sole le persone, evitando atteggiamenti rinunciatari.

Facciamo nostro, in questa prospettiva, quanto scritto nei giorni scorsi dalla Ledha (Lega diritti persone con disabilità) alle istituzioni della Lombardia, “È necessario pertanto che si adottino tutte le misure indispensabili per tutelare la salute degli stessi operatori e della persona fragile, e della sua famiglia, utilizzando la fantasia propria e di quella degli enti gestori, oltre che di quella della famiglia, per individuare accorgimenti e anche interventi, in presenza ma anche a distanza, che permettano di trovare l’equilibrio necessario alla prosecuzione della vita delle persone con disabilità su base di uguaglianza con gli altri. L’assistenza e la cura delle persone con disabilità non è un’attività che si possa sospendere in attesa di tempi migliori. Ne va della vita e delle dignità di migliaia di persone e del grado di civiltà della nostra società. Un equilibrio che serve a tutti: alle persone con disabilità, alle loro famiglie, agli operatori ma anche e soprattutto alla comunità intera di oggi e soprattutto domani”. Una indicazione e una richiesta che va estesa non solo alle persone con disabilità, ma a tutte le persone non autosufficienti.

            Chiediamo pertanto alla Regione di attivarsi presso i servizi comunali e distrettuali non solo per verificare quanto sta accadendo in ogni territorio, ma di dare indicazioni - anche sulla scorta di quanto indicato nel  decreto legge del 17 marzo - al fine della tutela delle persone con disabilità e non autosufficienti. Riteniamo altresì necessario che gli enti territoriali comunichino alla stessa Regione con quale modalità stanno sostenendo le persone che usufruivano di interventi e servizi.

            Restando in attesa di riscontro  si inviano cordiali saluti

 Gruppo Solidarietà


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