Appunti n. 246 (n. 1/2024, gennaio-marzo 2024)
Questo numero
Disabilità e adultità
Contro la contenzione
La professione educativa
Raccontiamo l’inclusione
Il numero si apre con le riflessioni Carlo Lepri sul tema dell’adultità delle persone con disabilità intellettiva e relazionale e del diritto al lavoro. L’intervista è presente all’interno del capitolo “Giovani adulti e diritti di cittadinanza” del nuovo libro del Gruppo Solidarietà, Storie di vita. Genitori e giovani con disabilità si raccontano” (vedi in terza di copertina). Riflessioni che si collegano anche con l’ultimo contributo: l’intervista a Stella, madre di Davide, che sta svolgendo da quattro anni un tirocinio presso un negozio. Riprendiamo dall’intervista di Lepri “Nel fare percorsi di inclusione lavorativa, pensando a persone con disabilità intellettive e relazioni, quanto è importante lavorare sul contesto di riferimento (azienda)? Chi ci lavora? Quali sostegni pianificare? Se la disabilità, come afferma la Convenzione Onu, nasce dall'incontro tra le caratteristiche di una persona e le barriere che questa persona incontra nel suo ambiente di vita, allora è evidente che lavorare sul contesto è essenziale. Naturalmente, nel caso di un contesto aziendale dobbiamo porre attenzione sia alle sue componenti psico sociali e relazionali sia alle componenti operative, legate al processo produttivo”.
Nel secondo contributo, l’intervista a Francesco Crisafulli, affrontiamo il tema della figura educativa e del ruolo che ricopre all’interno dei servizi sociali, socio sanitari e sanitari. Tema che avevamo già affrontato con Sergio Tramma, nel n. 4/2022 della rivista. Ci ritorniamo riprendendo il tema della carenza di questa figura professionale e delle scelte che alcune Regioni stanno facendo insieme alla problematica della “doppia figura” (educatore professionale e socio pedagogico).
Infine, con l’articolo di Letizia Espanoli, torniamo sul tema della contenzione fisica e farmacologica, in particolare, nelle residenze per anziani. Una pratica sempre più diffusa e tollerata. Una cinta addominale, oramai, non si nega più a nessuno. E’ peraltro largamente riconosciuto che si ricorre alla contenzione non tanto a causa della gravità della situazione clinica dei pazienti, quanto per carenze nell’organizzazione dei servizi. Come ricorda il Comitato nazionale di Bioetica “La contenzione rappresenta in sé una violazione dei diritti fondamentali della persona. Il fatto che in situazioni del tutto eccezionali i sanitari possano ricorrere a giustificazioni per applicare la contenzione non toglie forza alla regola della non-contenzione e non modifica i fondamenti del discorso etico (…) si può fare a meno di legare le persone: l’esistenza di servizi che hanno scelto di non applicare la contenzione e il successo di programmi tesi a monitorare e ridurre questa pratica confermano questa indicazione”.
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La foto (o immagine) di copertina è di Margherita D’Ignazio
Tipologia: Intervista
Adultità e ruoli sociali. Il diritto al lavoro
Carlo Lepri, Psicologo e Formatore, docente a contratto, Università di Genova.
Se la disabilità, come afferma la Convenzione Onu, nasce dall'incontro tra le caratteristiche di una persona e le barriere che questa persona incontra nel suo ambiente di vita, allora è evidente che lavorare sul contesto è essenziale. Naturalmente, nel caso di un contesto aziendale dobbiamo porre attenzione sia alle sue componenti psico sociali e relazionali sia alle componenti operative, legate al processo produttivo. […] Occorre che la persona con disabilità e l'azienda non vengano lasciati soli in questo processo di avvicinamento reciproco (intervista a cura di Gloria Gagliardini).Tipologia: Intervista
La professione educativa. Il diritto che sia riconosciuta e il bisogno di riconoscer-se-la
Francesco Crisafulli, Educatore professionale, Responsabile del Servizio Sociale per la Disabilità, Comune di Bologna.
“Quando leggo nei bandi di concorso, negli avvisi delle gare d'appalto, nei documenti regionali sull’accreditamento, l’individuazione di una funzione educativa specifica che può essere svolta da figure diverse dall’Educatore professionale, ho la conferma che tanta strada c’è ancora da fare per affermare una identità professionale riconosciuta e riconoscibile da parte della Società. Possiamo affermare che la responsabilità di questo fenomeno sia solo nel mancato riconoscimento da parte della Società? Direi di sì per i due terzi del problema e lascerei ai professionisti la responsabilità di fare squadra su obiettivi comuni e di rinforzo dell'identità collettiva della professione” (intervista a cura di Gloria Gagliardini).Tipologia: Articolo
Contenere la contenzione e s-contenere la libertà. Un viaggio urgente per le persone con demenza, per i professionisti e per le famiglie
Letizia Espanoli, Consulente e formatrice, esperta servizi persone con demenza
“Gentile dottoressa Espanoli, non so da dove cominciare. So solo che oggi, quando mi guardo attorno, tutto quello che avevo costruito insieme con i miei operatori, mi sembra distrutto. Quando passeggio per le comunità ho la sensazione che tutto si sia frantumato nella paura del Covid, nelle nostre tute spaziali, nel distanziamento, in quell’arsura di relazioni. Sono entrato giorni fa nel nostro nucleo Alzheimer: ospiti che urlavano, operatori smarriti, famigliari sempre troppo presenti rispetto alle esigenze. Ho guardato attentamente le consegne e mi sono reso conto di quanto, senza volerlo, siamo andati alla deriva. Ci può aiutare?”Tipologia: Intervista
Ricercare amici e contesti di vita per un figlio ormai grande
Stella, Mamma di 65 anni
“Lui vorrebbe stare con le persone “normali”, ma dove li andiamo ad acchiappare? Questo è il grande problema! Fino a qualche anno fa si frequentava più con i cugini, adesso lavorano tutti. Non so cosa inventargli, perché già se il padre fosse stato in una condizione migliore non ci sarebbero stati tutti questi problemi. Senza queste ore di educativa domiciliare, che sono 4 a settimana, resterebbe ancora di più in casa” (intervista a cura di Gloria Gagliardini).Segnalazioni librarie
A cura di
Giuseppe Alberti, Margherita D'Ignazio, Franca Ferrari, Gloria Gagliardini, Sibilla Giaccaglia, Alessandro Nocerino, Andrea Rossi.
Trimestrale del Gruppo Solidarietà.
Direttore responsabile: Samuele Animali. Redazione: Giuseppe Alberti, Margherita D'Ignazio, Sibilla Giaccaglia, Gloria Gagliardini, Fabio Ragaini.
Sviluppo software e pubblicazione: Paolo Urbani.
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