Questo numero

IIl numero si apre con due interviste: a Giacomo Panizza e a Tiziano Vecchiato. Con il presidente della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme affrontiamo alcuni nodi della situazione attuale delle politiche, interventi e servizi rivolti alle fasce più deboli della popolazione. Emerge la constatazione che "la modalità con cui si sta fronteggiando questa crisi a me pare proprio manchevole e ingiusta, perché non mette in conto la vita rubata alle persone fragili e vulnerabili, le più indifese. Il suo impatto sul welfare toglie servizi e aggiunge povertà, in modi differenti, in tutta Italia". A fronte di questo quadro, l'analisi affronta anche il tema del ruolo - di promozione o conservazione - del terzo settore. L'intervista al direttore della Fondazione Zancan, a partire dall'analisi di alcuni recenti provvedimenti del governo Monti ed in particolare quelli ricompresi all'interno della cosiddetta "spending review", evidenzia come gli interventi fin qui adottati vanno nella nella direzione della razionalizzazione e della riduzione della spesa e non in favore dello sviluppo. Una disattenzione che si coglie soprattutto a riguardo del settore dei servizi sociali ancora concepiti per lo più nella logica della beneficenza pubblica. Nel contributo di Annalisa Gualdani, ci si interroga sulle motivazioni che ad oggi hanno impedito la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali. Un'inerzia che sembra dettata dalla consapevolezza che la loro determinazione necessiti di risorse che, evidentemente, non si intende garantire. Vittore Mariani, propone una riflessione sulla cooperazione sociale, invitando le cooperative a ritrovare le originarie motivazioni attingendo alle parole chiave della migliore tradizione del sociale: comunità ed educazione. Infine Fabio Ragaini, si sofferma sulla riorganizzazione dell'offerta ospedaliera nella regione Marche evidenziando come la riclassificazione dei posti non sia stata accompagnata da una adeguata riflessione sui modelli organizzativi.

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