Appunti n. 233 (n. 3-4/2020, luglio-dicembre 2020) Questo numero Apriamo questo numero (doppio) parlando di noi. Lo facciamo per due motivi strettamente legati tra loro. La nuova veste grafica e il quarantennale della nostra associazione. Il rinnovo, oltremodo tardivo, della veste grafica indica la volontà di continuare la pubblicazione cartacea della nostra rivista. Un rinnovamento programmato e poi, ogni anno, rinviato. Un rinvio dovuto alla difficoltà di mettere mano alla revisione della rivista per l’impegno che ci veniva richiesto. A questo, negli ultimi due anni, si è aggiunta la necessità di verificare se continuare la pubblicazione e/o prevederla solo on line. Il progressivo calo degli abbonamenti insieme alla nostra difficoltà di investire nella promozione della rivista a più riprese ci ha fatto pensare che non ci fossero più le condizioni per continuare. Alla fine è prevalsa la decisione di continuare la pubblicazione cartacea, insieme all’on-line e di rinnovare anche la veste grafica (saremmo contenti di conoscere il vostro pensiero, scriveteci all’indirizzo della redazione) per renderla più leggibile. Siamo consapevoli che si tratta di una scommessa. La richiesta che vi rivolgiamo è di aiutarci nel sostegno alla rivista attraverso il rinnovo dell’abbonamento e la diffusione tra le persone che ritenete possano essere interessate. Potete segnalarci anche gli indirizzi ed invieremo loro copie saggio omaggio. L’impegno è anche quello di potenziare la promozione. Per il quarantennale avevamo pensato, durante questo anno, ad alcune iniziative di riflessione su alcuni aspetti qualificanti del nostro percorso che, in questa fase di emergenza, rimangono ferme. Vi aggiorneremo appena ci saranno sviluppi. Riprendiamo i contenuti del numero che si apre con l'intervista a don Giacomo Panizza con il quale, a partire dal nostro quarantennale, abbiamo riflettuto sulle politiche sociali di ieri e di oggi e del ruolo delle organizzazioni di volontariato e del terzo settore. Don Giacomo ha vissuto intensamente questo periodo nell'esperienza anticipatrice della comunità di Capodarco e della Comunità Progetto Sud a Lamezia Terme. Un'esperienza che cerca di tenere insieme condivisione, solidarietà, giustizia. Tra i temi affrontati nell'intervista anche quello riguardante le nuove forme di neoistituzionalizzazione, il crescente ruolo del privato for profit che vede, in particolare nei servizi residenziali rivolti agli anziani, un nuovo spazio di investimento e arricchimento. Ma anche, come ci sta insegnando l'emergenza coronavirus, quello di un sistema pubblico che rinuncia alla sua funzione di programmazione e governo delle politiche. Un tema, questo, che ci sta molto a cuore e che si riallaccia al secondo contributo, quello del Gruppo Solidarietà. Abbiamo pensato di riproporre la riflessione presentata in occasione del convegno promosso per il nostro trentennale nel 2010. Ci sembra che a distanza di dieci anni sappia ancora ben rappresentare oltre la nostra storia e percorso, la nostra concezione dell'azione volontaria. Un'azione che crede, ancora, nel fondamentale ruolo di tutela e garanzia dei diritti da parte delle istituzioni che deve declinarsi in politiche rispettose della nostra Carta costituzionale. Nel successivo articolo di Gloria Gagliardini, raccontiamo la nostra esperienza di ascolto con le famiglie di persone con disabilità durante i mesi dell'emergenza. Il racconto ripercorre le prime fasi, fine febbraio, della pandemia, fino ad oggi. Un percorso che si snoda nell'ascolto sia individuale che collettivo, in particolare con i genitori che partecipano al gruppo di auto mutuo aiuto. L'interruzione dei servizi, la loro ripresa, i cambiamenti avvenuti, attraversano molti di questi racconti ed offrono spunti di riflessione, anche a prescindere dall'emergenza, per almeno rileggere gli interventi nella prospettiva della centralità del progetto di vita. Mario Paolini, ricorda con grande partecipazione e affetto Enrico Montobbio, che con il Centro per l'integrazione lavorativa dell'ASL di Genova è stato un pioniere e un apri pista nei percorsi di inserimento lavorativo delle persone, in particolare, con disabilità intellettiva. L'esperienza genovese ha contributo a far nascere in molte parti d'Italia servizi dedicati e posto le premesse per la nascita della legge 68/1999 sul collocamento obbligatorio. Un tema, quello del lavoro, nei fatti, dimenticato. L'ultimo articolo continua il percorso del progetto "Raccontiamo noi l'inclusione". Protagonista è M. L. che ripercorre la sua vita e quella della figlia cinquantenne con disabilità intellettiva. Segnaliamo che nel nostro sito sono pubblicate le interviste integrali che man mano abbiamo proposto nelle rivista. L'ultima sezione, come sempre, è dedicata alle segnalazioni librarie. 5 per mille – al Gruppo Solidarietà.
Trimestrale del Gruppo
Solidarietà. Nuova serie - Anno 32 (XXXII), n.3/4 (233) luglio - dicembre
2020, chiuso il giorno 25 ottobre2020. |