DOVE SONO I FORTI, DOVE SONO I DEBOLI. Servizi sociosanitari nelle Marche Questa che state leggendo è la prima di cento pagine che trattano di diritti sociali calpestati dai “forti” e difesi dai “deboli”. Dei due schieramenti contrapposti, il libro riferisce la tesi di un buon numero di persone che si sono attivate per costruire maggiore uguaglianza e salvaguardare i diritti dei deboli e anche quelli dei forti, mentre i forti salvaguardano nulla a nessuno. I forti, infatti, siano individui che “classi”, sulle questioni dei diritti sociali, recano danno ai deboli e anche a sé stessi. Tra questi schieramenti, dove mi colloco io operatore sociale, io costretto su una carrozzina a rotelle e io famigliare, io curatore della clinica privata o della casa famiglia onlus, io cittadino e io pubblico amministratore locale? “Io” mi trovo mischiato agli altri, con tutti e tutte, anche con chi non conosco e non incontro. Forti e deboli dimoriamo assieme nelle nostre case, ci ritroviamo fianco a fianco in ogni quartiere e scuola, strada e piazza, in ogni spazio di lavoro e di incontro, in ogni istituzione. Deboli e forti stiamo dappertutto.
In quale distinto schieramento penso di collocarmi permanentemente io, se in ogni luogo spaziale ed esistenziale siamo, forti e deboli, tutti accomunati? Dove potrei tracciare una linea di separazione se nella famiglia povera come in quella benestante nascono secondo natura bambini e bambine ugualmente già deboli? Dalla prefazione di di Giacomo Panizza)