Curare le ferite sociali degli anziani non autosufficienti Le drammatiche vicende che hanno investito le residenze hanno svelato le contraddizioni più vistose del modello aziendalistico sanitario intorno al quale si è strutturata la loro organizzazione. Nel mio libro “Vita da vecchi. L’umanità negata delle persone non atosufficienti” (Edizioni del Gruppo Abele, Torino, 2021), cerco di analizzare le ripercussioni di queste contraddizioni sull’identità e la vita quotidiana dei residenti indicando alcuni percorsi per costruire organizzazioni più idonee a stabilire un maggiore equilibrio tra la qualità delle cure e il rispetto della dignità umana degli assistiti. La tesi centrale del libro è che il rinnovamento delle RSA, da tutti oggi auspicato, sia possibile solo dopo aver sottoposto a un lavoro di decostruzione il paradigma bioeconomicistico della non autosufficienza posto a fondamento di questi servizi. I temi che affronto nel mio libro rientrano in tre ambiti: nel primo cerco di evidenziare gli effetti di distorsione che il paradigma dominante della non autosufficienza esercita sulla percezione dei bisogni espressi dalla persona anziana che sta vivendo questa esperienza; nel secondo analizzo i principali cambiamenti che la perdita dell’autonomia fisica introduce nella vita quotidiana della persona (quelle che chiamo le ferite sociali della non autosufficienza); nel terzo suggerisco alcuni percorsi che possono contribuire alla configurazione di un paradigma della non autosufficienza (e della sua possibile declinazione organizzativa) più adeguato a rispondere alle aspettative di riconoscimento identitario e di comprensione umana della persona anziana. In Appunti sulle politiche sociali, n. 1/2022. Gli altri numeri. Sostienici con l'abbonamento. Il 27 ottobre presenteremo (on line) il libro. Vedi QUI IL VIDEO DELLA PRESENTAZIONE. La gran parte del lavoro del Gruppo è realizzato da volontari, ma non tutto. Se questo lavoro ti è utile PUOI SOSTENERLO IN MOLTO MODI.