Cure domiciliari. Mettere alla prova le linee guida della regione Marche
Mettere alla prova le nuove linee guida della regione Marche sulle cure domiciliari. I malati e le famiglie ne chiedano l’immediata applicazione
Sono migliaia le famiglie marchigiane che si prendono cura di un congiunto malato e non autosufficiente anche in condizioni molto gravi. Molte di queste persone necessitano di adeguata assistenza sanitaria (medico, infermieristica, riabilitativa) senza della quale il mantenimento a domicilio risulta pressoché impossibile. Per la gran parte di queste famiglie il supporto dei servizi di cure domiciliari risulta inadeguato sia in termini di prestazioni offerte che di tempi di erogazione (molti servizi sono presenti solo di mattina). Peraltro negli ultimi anni i dati ministeriali evidenziano per le Marche, una diminuzione di questo tipo di assistenza. Da anni questo Comitato chiede il potenziamento dei servizi di cure domiciliari così da poter sostenere in maniera adeguata le famiglie, troppo spesso lasciate sole nell’assistenza dei congiunti.
Nei giorni scorsi la regione Marche ha emanato nuove disposizioni in tema di cure a domicilio, http://www.grusol.it/apriInformazioni.asp?id=3738. Il nuovo documento elenca le cose che si dovrebbero fare, ma, dimentica di dire come le indicazioni proposte possono essere messe effettivamente in pratica. E’ talmente grande il divario tra la prassi operativa (dalle risorse umane ai modelli organizzativi) di gran parte dei servizi di cure domiciliari della nostra Regione e quanto propone la delibera regionale che le indicazioni previste appaiono irrealizzabili. Dove sono i punti unici di accesso, come si pratica la presa in carico?, Con quali figure professionali e con quale organizzazione opera l’Unità valutativa distrettuale, vero perno del sistema di cura. Quali orari, da domani, delle cure a domicilio e per quali prestazioni. Chi farà e come la valutazione multidimensionale? Domande cui è urgente dare risposte per evitare di pensare che il documento serva più per adempimenti ministeriali – sarebbe gravissimo - che per rispondere alle esigenze di cura di persone e famiglie. La delibera impegna l’ASUR entro il 31 luglio (tra poco più di 20 giorni) a dettagliare le modalità di potenziamento delle cure a domicilio. Avremmo preferito che la Regione indicasse nel dettaglio le modalità organizzative (figure professionali, prestazioni, orari) comprendenti anche quelle operative del servizio. Troppo spesso, nonostante una insopportabile propaganda, si tende a dimenticare che il diritto alle cure riguarda anche chi sta a casa. Ad ogni modo inviteremo malati e familiari a chiedere ai distretti sanitari di realizzare quanto previsto. Metteremo così alla prova la delibera.
Vale la pena, infine, ricordare che le datatissime linee guida del 2001 a distanza di 13 anni continuano ad essere ben lontane dall’essere applicate.
Comitato Associazioni Tutela
9 luglio 2014