Minori con disabilità e Centri estivi. Evitare condotte discriminatorie
Minori con disabilità e Centri estivi. Garantire la frequenza nei Centri di tutti ed evitare condotte discriminatorie. Con una lettera inviata ai Comuni delle Marche otto associazioni hanno posto all’attenzione il tema della frequenza dei centri estivi da parte dei minori con disabilità.
A fronte delle difficoltà che le famiglie si trovano a sostenere, la via più semplice potrebbe apparire quella di aderire a proposte di enti privati che allestiscono centri estivi per disabili. Gli stessi bambini che fino a pochi giorni prima frequentavano la scuola di tutti dovrebbero accedere, come i loro compagni, ai centri estivi di tutti. Le associazioni ritengono necessario che vengano promosse attività inclusive evitando condotte discriminatorie, sanzionabili ai sensi della legge 67/2006, Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni, come nel caso in cui vengono richiesti costi aggiuntivi per l’accoglienza del minore con disabilità. Affermano le associazioni "In molti Comuni vengono realizzati Centri estivi o attività ludico ricreative (pubblici o privati) destinati ai minori fino a 12 anni di età. Le famiglie con minori con disabilità non sempre trovano accesso come gli altri a queste opportunità territoriali, per i seguenti motivi: - al momento dell’iscrizione, viene richiesto che il bambino/a sia accompagnato da un proprio educatore pena l’impossibilità di iscrizione per inidoneità degli spazi e di personale nel rispondere alle esigenze connesse alla condizione di disabilità. - Si può verificare che l’ente gestore accetti l’iscrizione del bambino disabile affiancandolo a un animatore/educatore interno ma, in questo caso, con la richiesta di una maggiorazione della quota di iscrizione Contemporaneamente, alcune famiglie possono trovarsi senza il supporto del servizio di assistenza domiciliare o averlo ma con un orario settimanale non sufficiente alla piena frequenza dei centri estivi. In questi casi subentrano altre problematiche: - le famiglie possono ricorrere al servizio educativo privato (sostenendo altissimi costi orari); - ci si accorda con il Centro estivo per una frequenza settimanale parziale, oppure si rinuncia con la conseguenza, in alcuni casi, di dover chiedere l’aspettativa dal lavoro."
La nota delle associazioni fa seguito a quella del Gruppo Solidarietà che aveva segnalato il problema nel territorio dell'Ambito territoriale sociale di Jesi. Un problema che successivamente è stato evidenziato anche in altri territori regionali.
Per approfondire vedi anche: Minori con disabilità. Centri estivi e divieto di discriminazione e l'approfondimento di handylex.
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