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Stop alle concentrazioni dei servizi e alle nuove forme di istituzionalizzazione
Revocare il decreto 48/2021 e modificare i nuovi requisiti di autorizzazione

             Nei giorni scorsi abbiamo denunciato (vedi in seguito) i contenuti di un recente decreto regionale che autorizza la realizzazione di una struttura con una capienza di 175 posti, residenziali e semiresidenziali, nel Comune di Rapagnano (FM).
            Il fatto mette in evidenza tutte le criticità dei nuovi requisiti di autorizzazione, che non solo permettono accorpamenti illimitati a tutte le strutture già autorizzate o in via di realizzazione, ma, come dimostra il decreto,  rendono possibili  concentrazioni  di posti letto  in un mix di “moduli” diversi, il cui unico obiettivo è assemblare servizi convenzionabili a più alta remunerazione.
Un'operazione commerciale, che la Regione Marche promuove e autorizza.
Riteniamo che una deriva di questo genere, che nulla ha a che vedere con una programmazione territoriale centrata sui bisogni delle persone, debba essere respinta con determinazione.  Per fare questo occorre che tutti coloro che hanno a cuore  servizi legati al territorio e centrati sulle persone e sulle loro esigenze manifestino, con fermezza, il loro dissenso. Occorre farlo ora ed in tanti.
            Per questo motivo ti  chiediamo di inviare individualmente e/o come organizzazione al Presidente della Regione Marche, all’Assessore alla sanità e servizi sociali e alla Presidente della IV Commissione consiliare, la seguente richiesta/appello.
  
    Di seguito un fac simile di lettera, che può essere copiata e inviata. Grati se vorrete comunicarci (grusol@grusol.it) l’avvenuto invio.

Gruppo Solidarietà
www.grusol.it
grusol@grusol.it

 

Scarica l’appello

4 ottobre 2021


La lettera appello da copiare e inviare agli indirizzi sotto riportati

 

- Francesco Acquaroli, Presidente Giunta Regionale Marche
francesco.acquaroli@regione.marche.it, presidente@regione.marche.it
- Filippo Saltamartini, Assessore sanità e servizi sociali Regione Marche
filippo.saltamartini@regione.marche.it, servizio.salute@regione.marche.it
e p.c. - Elena Leonardi, Presidente IV Commissione Consiliare
elena.leonardi@regione.marche.itcommissione4@regione.marche.it

Oggetto: Non vogliamo nuovi Istituti. Revoca del decreto 48/21 e modifica dei nuovi requisiti di autorizzazione.

Abbiamo preso visione del Decreto 48 del 23 settembre, che dichiara la compatibilità all’autorizzazione di una nuova struttura, composta da 3 palazzine e con una capienza di 175 posti, residenziali e semiresidenziali, nel comune di Rapagnano (FM). Il titolare della struttura, rivolta ad  anziani non autosufficienti e con demenza, disabili, persone con disturbi mentali, sarà una ditta di costruzioni di Terni. 
Riteniamo inaccettabile permettere la nascita di strutture di questo tipo, nelle quali si determina una concentrazione di posti tale, da aprire la strada a nuove forme di istituzionalizzazione ed emarginazione dei soggetti più deboli.
Autorizzare l'apertura di servizi alla persona di questo tipo può essere possibile solo se si concepiscono le politiche sociali e sanitarie al pari di una qualunque attività commerciale. Chiediamo pertanto che venga immediatamente:
- revocato il decreto che autorizza la realizzazione della struttura;
- modificata la normativa sulle autorizzazioni (dgr 937, 938, 940) sociosanitarie e sociali, nelle parti in cui sono previsti accorpamenti di questo tipo in tutte le strutture di nuova realizzazione, e nuovi accorpamenti o ampliamenti in tutte quelle già attive

nome,
cognome,
città


 

Servizi sociosanitari diurni e residenziali. Continua l'indegno percorso di concentrazione, istituzionalizzazione ed emarginazione dei più deboli

L’emergenza coronavirus di questo anno e mezzo non ha fermato il percorso volto alla concentrazione dei servizi diurni e residenziali ed alla conseguente emarginazione dei soggetti più deboli (disabilità, salute mentale, persone con demenza, anziani non autosufficienti).
Il tracciato, avviato dalla giunta Ceriscioli, con le delibere sui  nuovi requisiti di autorizzazione del luglio 2020,  prosegue con perfetta continuità con la nuova giunta Acquaroli.
L’ultima perla è la dichiarazione di compatibilità, ai fini dell’autorizzazione, da parte della regione Marche (Decreto n. 48 del 23 settembre), di una struttura sita a Rapagnano (provincia di Fermo) per la realizzazione, da parte della società di costruzioni Castellani e Gelosi con sede a Terni, di un “complesso sanitario” di 3 palazzine  per complessivi 175 posti (75+60+40): 155 residenziali e 20 diurni. Destinatari: anziani non autosufficienti e con demenza, disabili, persone con disturbi mentali.
I posti sono così distribuiti: 70 di Cure intermedie (30+40), 6 di riabilitazione intensiva, 39 di Rsa disabili (all’interno dell’atto erroneamente si fa riferimento alla categoria “non autosufficienza” che farebbe pensare ad anziani), 20 di diurno per persone con demenza. Per la salute mentale: 21 di riabilitazione intensiva e 19 di comunità protetta.
Non ci interessa in questa fase entrare in alcuni aspetti regolamentari sui quali avremo occasione di ritornare.
Chi riteneva che il problema riguardasse la possibilità di accorpamenti illimitati per le strutture già attive è servito. Il diabolico meccanismo che determina la possibilità di attivare posti autorizzabili secondo il fabbisogno, e la sostanziale mancanza di regole dettate dalla totale assenza di orizzonti di politica sociale, determina un sistema ad incastri che porta a mostri come questi.
Prospettive di questo genere possono essere assunte solo da chi concepisce le politiche sociali (intese come interventi riguardanti sia la sanità che l’assistenza sociale) al pari di una qualunque attività commerciale. Una deriva vergognosa e  inaccettabile. Qualcuno magari dirà che autorizzare non significa contrattualizzare (per i non addetti: convenzionare), ma gran parte di questi posti potranno esserlo e, comunque, solo chi è capace di assemblare matematicamente,  ma è lontano dalla realtà dei servizi, può concepire l’autorizzazione di 70 posti di cure intermedie (una sostanziale post acuzie) in un unico territorio, o 39 posti di residenza sanitaria per disabili. (alla faccia dei “moduli” da massimo 20!).
Presidente Acquaroli e assessore Saltamartini, cosa significa per voi servizi “territoriali, inclusivi, comunitari”? Che idea di servizi avete? Non è bastata la lezione della pandemia con gli effetti drammatici riscontrati in molte strutture residenziali per avviare una rigorosa riflessione su questo settore? Le Marche e le persone che necessitano di sostegni e servizi non meritano politiche di questo tipo. Chi le promuove dovrebbe essere consapevole della gravissima responsabilità che si sta assumendo.

ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo) Marche
ACLI (Associazione cristiana lavoratori italiani) Marche
Fondazione Paladini, Ancona
Cooperativa Papa Giovanni XXIII, Ancona
Gruppo Solidarietà, Moie di Maiolati (An)
UILDM (Unione italiana lotta distrofia muscolare) Ancona

Scarica IL COMUNICATO.
                                                                              
Segreteria: Gruppo Solidarietà, via Fornace 23, 60030 Moie di Maiolati S. (AN). grusol@grusol.it, – www.grusol.it

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28 settembre 2021