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Ancora tagli per gli insegnanti di sostegno: una denuncia da Brembate

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Un gruppo di genitori di Brembate, in provincia di Bergamo, lancia l'allarme sugli effetti dei tagli degli organici nella scuola sui processi di integrazione scolastica. Un documento circostanziato che esprime l'amarezza di chi vede messo a rischio progetti educativi studiati e intrapresi con fatica e passione. Una situazione purtroppo comune che coinvolge gli studenti con disabilità di diverse regioni. Solo in Lombarda sono a rischio oltre 100 posti in organico per il sostegno.
Brembate, 30 maggio 2004


Lettera inviata ai responsabili delle istituzioni nazionali e locali interessati

A fronte delle sempre più allarmanti notizie relative alla riduzione del numero di docenti di sostegno previsti per il prossimo anno scolastico 2004-2005 vorremmo esprimere la nostra più viva contrarietà per l'ennesimo tentativo di penalizzare ulteriormente il processo di integrazione scolastica dei nostri figli. La riduzione di 108 posti in organico di sostegno nella regione Lombardia indicano senza alcun dubbio la volontà di negare indispensabili risorse in aggiunta a quelle considerate già ora insufficienti. Negli ultimi anni i tagli al personale specializzato sono stati sempre maggiori, tagli motivati da una sempre meno convincente razionalizzazione delle risorse che peraltro evita di entrare nel merito delle effettive e motivate necessità.

Ogni anno siamo costretti ad assistere con incertezza ed angoscia alla assegnazione di ore di docenti di sostegno quasi fosse una penosa concessione elemosinata, strappata dai rivoli di una "finanziaria" sempre meno attenta ma sempre più lesiva e discriminante verso i soggetti più deboli ed indifesi. Se questi ulteriori tagli venissero applicati vedremmo inevitabilmente vanificati tutti i progetti educativi studiati ed intrapresi a fatica negli anni scorsi. Tra questi progetti ricordiamo solo, qualora ce ne fosse bisogno, che alcuni sono estremamente importanti ed irrinunciabili in quanto mirati alla applicazione di metodi di comunicazione alternativa (vedi metodo Teach, Comunicazione Aumentativa Alternativa), altri rischiano di essere cancellati o ridimensionati (acquaticita', musicoterapica, ippoterapia, psicomotricita' ed altri). Viene anche vanificata e svilita la già difficoltosa collaborazione tra scuola, specialisti, comuni, famiglie, che nonostante tutto cercano di formulare e concretizzare, con i sempre minori mezzi a disposizione, i progetti ritenuti più opportuni ed incisivi. Ognuno di questi progetti sussiste e potrà essere attivato solo attraverso la presenza dell'insegnante di sostegno.

Con queste premesse riteniamo che sussistano gli estremi per rivendicare attraverso procedure legali l'applicazione della legge 104 che assicura il diritto allo studio, la piena integrazione e pari opportunità. Oltre alla riduzione annunciata dei docenti di sostegno che metterebbe letteralmente in ginocchio ogni nostra speranza di vedere i nostri figli integrati nel sistema scolastico, ci troviamo anche di fronte all'applicazione della Legge di Riforma del sistema scolastico che prevede anche la diminuzione degli organici di scuola comune e di conseguenza delle ore di compresenza. E' risaputo che molti dei progetti d'integrazione passano proprio attraverso le ore di compresenza, inevitabilmente quindi si andrà nella direzione dell' emarginazione e dell'isolamento degli alunni diversamente abili. E' altresì vero che questi alunni non sembrano minimamente essere stati considerati nella Riforma, nessuna azione propositiva e' presente in essa per migliorare e qualificare la ricchezza della loro presenza nella scuola, solo uno sterile accenno alla applicazione della legge 104. Considerato che la Riforma e' stata ratificata proprio nell'anno del disabile, e se queste sono le premesse, non ci si può aspettare proprio niente di buono in futuro. Siamo costretti a constatare nell'attuale politica scolastica rispetto alla problematica della integrazione una clamorosa battuta di arresto, di mancanza non solo di risorse, ma soprattutto e purtroppo di ideali e di relative azioni di merito.

Oltre ai gravi disagi che questi tagli potrebbero generare, vogliamo anche sottolineare come sia sempre più difficile mantenere continuità nella figura del docente di sostegno, soprattutto quando questo e' valido, è disposto a mantenere la propria posizione ed è motivato. L'unico principio applicato per le nomine dei docenti di sostegno, soprattutto per le supplenze, sembra essere invece unicamente il rispetto delle graduatorie; i bambini, e con loro le famiglie, sono semplicemente utenti spersonalizzati e derubati da ogni diritto di opzione. Riteniamo inspiegabile ed ingiusto attuare in modo formale e asettico questo avvicendamento di figure professionali che inevitabilmente penalizzano fortemente il rispetto dei programmi e dei progetti, disorientando gli alunni e di conseguenza le famiglie. Perché se esiste una realtà positiva, integrata ed accolta non c'e possibilità di mantenerla? In conclusione, chiediamo che l'integrazione dei nostri figli possa essere salvaguardata, confermando e migliorando quanto è stato faticosamente raggiunto fino ad ora. Ai destinatari della presente chiediamo di attivarsi ognuno per la propria competenza e responsabilità per ristabilire le condizioni necessarie per proseguire nei programmi educativi già tracciati per il prossimo anno scolastico 2004-2005. Ai mass media ed alle associazioni di difesa dei disabili raccomandiamo di portare a conoscenza dei cittadini italiani, lombardi e bergamaschi le scelte inique che stanno per colpire ulteriormente i più piccoli ed indifesi a favore di una politica scolastica sempre più insensibile alle diversità ed alle fragilità.

I Genitori di Brembate/Grignano (Bg) attraverso i loro rappresentanti del GLH
(1 giugno 2004)