Aggiornamento legislativo al 28 febbraio 2005 (ultime)
Raccolta delle principali normative della regione
Marche pubblicate nel Bollettino Ufficiale a partire dal 15 dicembre
1999.
(indice schede bibliografiche)
LE NORMATIVE SONO ELENCATE IN
ORDINE CRONOLOGICO DECRESCENTE, OVVERO A PARTIRE DALLA PIU’
RECENTE. |
Legislazione regione Marche
D.G.R. n. 1670 del 28 dicembre 2004, Adozione di indirizzi
regionali per l’implementazione dei pani comunitari di salute (BUR
n. 6 del 19.01.2005)
Con il provvedimento viene approvata l’adozione dei “Piani comunitari
per la salute” (PCS): “piani pluriennali di azione elaborati e realizzati
da una pluralità di soggetti, promossi e coordinati dal governo locale,
che impegnano risorse umane e materiali allo scopo di migliorare la salute
della comunità”. L’attuazione dei PCS prevede il coinvolgimento e l’integrazione
della moltiplicità dei servizi sanitari presenti sul territorio, al fine
di costituire "un’alleanza locale per la salute”, pianificando la risposta
e la risoluzione dei problemi di salute prioritari della comunità in un
arco di tempo di 3 – 5 anni. Il territorio di riferimento è il distretto
sanitario / ambito sociale, la responsabilità politica della realizzazione
è affidata al Comitato dei Sindaci che individua un Comitato Territoriale.
La realizzazione dei PCS prevede 8 fasi di sviluppo: - identificazione
dei soggetti che hanno titolo a partecipare al progetto (oltre gli EE.LL.,
le strutture sanitarie – ASUR/Zone Territoriali, Aziende Ospedaliere -,
gli ambiti sociali, uffici periferici e organismi istituzionali di riferimento
– INAIL, INPS, Centri di formazione professionale -, organizzazioni sindacali
. . .); - individuazione delle metodologie e degli strumenti di lavoro;
- raccolta dell’insieme dei problemi e dei bisogni della collettività
(combinazione tra dati epidemiologici socio sanitari – quadro tecnico
– e i problemi rappresentati dalla popolazione – quadro esperenziale e
percepito); - individuazione delle risorse disponibili; - selezione delle
priorità; - progettazione operativa (in allegato viene presentata una
griglia di riferimento per la progettazione operativa degli interventi);
- attuazione del PCS e monitoraggio del processo; - verifica dei risultati.
D.G.R. n. 1686 del 28 dicembre 2004, Relazione sullo stato di attuazione
della L.R. n. 46/95 concernente: “Promozione e coordinamento delle politiche
di intervento in favore dei giovani.” Anno 2003 (BUR n. 6 del 19.01.2005)
La delibera presenta la relazione sullo stato di attuazione delle iniziative
promosse dalle Amministrazioni Provinciali ai sensi della L.R. 46/95 “Promozione
e coordinamento delle politiche giovanili di intervento in favore dei
giovani” per l’anno 2003. L’applicazione della legge prevede la promozione
delle condizioni volte a favorire lo sviluppo ed il benessere dei giovani
e degli adolescenti, valorizzare le forme associative e aggregative per
lo sviluppo e la partecipazione e l’integrazione dei giovani nella vita
delle comunità locali. La Regione Marche ha stanziato per il 2003 (con
Decreto del Dirigente del Servizio Politiche Sociali e Integrazione Socio
– Sanitaria) la somma complessiva di € 438.988,37 così ripartita tra le
quattro Amministrazioni Provinciali: Ancona 134.330,44 €; Ascoli Piceno
109.308,10 €; Macerata 89.553,63 €; Pesaro e Urbino 105.796,20 €. Le Amministrazioni
Provinciali hanno relazionato sulle attività svolte nel 2003. Dalla relazione
si evince in particolare la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani
nelle diverse fasi della programmazione e realizzazione dei progetti (potenziamento
dei Centri di Aggregazione Giovanili, attività di formazione, libera espressione
delle attività artistiche...). In allegato viene fornito il quadro dettagliato
dei progetti ammessi a contributo.
D.G.R. n. 1687 del 28 dicembre 2004, Criteri, termini e modalità per
l’ammissione alla assegnazione, erogazione e liquidazione dei contributi
regionali destinati alle organizzazioni di volontariato ed associazioni
di promozione sociale, iscritte nei rispettivi registri istituiti dalla
Regione Marche, che operano nell’ambito sociale in materia di adozione
a distanza (BUR n. 6 del 19.01.2005)
Vengono definiti i requisiti, modalità termini per la presentazione della
domanda di contributo per progetti di adozione a distanza. Possono presentare
domanda di finanziamento organizzazioni di volontariato ed associazioni
di promozione sociale iscritte nei rispettivi registri regionali che operano
nell’ambito sociale in materia di adozione a distanza e gli enti autorizzati
per l’adozione internazionale che operano sul territorio regionale con
una sede operativa stabile ed organizzata. I possibili beneficiari del
contributo devono presentare progetti di adozione a distanza rivolti direttamente
ad un bambino prendendosi carico di specifici bisogni (accompagnamento
familiare, sostegno nutrizionale, sanitario, scolastico) o a più bambini
(attraverso il sostegno per l’acquisto di materiale scolastico ad una
classe, per spese sanitarie o scolastiche ad una struttura d’accoglienza
o ad un ospedale pediatrico). La domanda di contributo, relativa all’attività
svolta nell’anno 2004 deve essere inviata alla Giunta Regionale – Servizio
Politiche Sociali ed Integrazione Socio – Sanitaria, entro il 28.2.2005,
allegando la relazione descrittiva dei progetti di adozione a distanza
realizzati nel 2004, il relativo piano economico, copia conforme del bilancio
consuntivo 2003. Il finanziamento complessivo, per l’anno 2004, ammonta
ad € 50.000,00, da ripartire proporzionalmente tra le organizzazioni ammesse
al contributo.
D.G.R. n. 1688 del 28 dicembre 2004, Approvazione linee guida per la
predisposizione dei Piani triennali di ambito sociale – obiettivi 2005
– 2007 (BUR n. 6 del 10.01.2005)
Il provvedimento definisce l’avvio, dopo una prima fase sperimentale,
dei primi piani territoriali a cadenza triennale che dovranno essere predisposti
e approvati dai 24 ambiti territoriali sociali entro il prossimo mese
di Giugno. I piani di zona 2005 – 2007 si propongono di far crescere il
benessere multidimensionale del cittadino e delle famiglie e di valorizzare
le intelligenze e le risorse presenti nella Regione. Obiettivo principale
dei PDZ è la partecipazione e il coinvolgimento dei giovani, dei cittadini
e delle famiglie al sistema di servizi e interventi sociali, non solo
rilevando la percezione della soddisfazione / insoddisfazione dell’utente,
ma anche creando le condizioni affinché compiti e responsabilità della
rete integrata dei servizi, con adeguati sostegni del pubblico, possano
essere assunti da cittadini autorganizzati. Allo stesso modo si intende
promuovere la partecipazione e il coinvolgimento del mondo delle piccole
e medie imprese non solo sulle politiche di sviluppo (ricerca, infrastrutture,
investimenti e formazione) ma anche nell’assunzione di responsabilità
nel processo di governance. Altro obiettivo che si evince dalle linee
guida è l’armonizzazione della programmazione regionale di settore con
i piani del sistema dei servizi e degli interventi sociali previsti a
livello di ambito, trovando una sinergia efficace tra il piano territoriale
nel suo complesso e le indicazioni provenienti da altri documenti regionali
come quelli previsti per l’età anziana, l’infanzia e l’adolescenza, le
persone con disabilità fisica e mentale e quelle con dipendenze patologiche.
Vengono inoltre definiti le modalità per garantire il processo di gestione
associata dei servizi a livello di ambito, attraverso l’individuazione
dello strumento giuridico più idoneo per le singole realtà territoriali
e il potenziamento di strumenti di sostegno alla programmazione (uffici
di promozione sociale, osservatori sociali di ambito, progetti europei,
percorsi formativi adeguati, protocolli di ambito). Per facilitare la
stesura del Piano triennale e per avere una modalità di elaborazione comune
tra i 24 ambiti territoriali la delibera si conclude con una traccia operativa
e alcuni allegati con le indicazioni di livelli essenziali di servizi
da garantire in ogni ambito di intervento.
Legge Regionale 24 dicembre 2004, n. 29, Disposizioni per la formazione
del bilancio annuale e pluriennale della regione (legge finanziaria 2005)
(BUR n. 139 del 28.12.2004)
Il testo definisce il quadro finanziario per il periodo 2005/2007: per
l’anno 2005 la previsione entrate è di € 3.298.713.120,53; per l’anno
2006 di € 2.766.085.591,07, per l’anno 2007 di € 2.814.488.345,07. Per
quanto riguarda il controllo della spesa sanitaria i finanziamenti dell’anno
2005 sono attribuiti dalla Giunta regionale entro il 31 marzo ai direttori
generali, ai direttori delle Zone territoriali e ai direttori di presidio
di alta specializzazione; ogni tre mesi gli stessi (direttori generali,
direttori delle Zone territoriali e direttori di presidio di alta specializzazione)
devono presentare una certificazione di accompagnamento del conto economico
trimestrale in ordine alla coerenza della gestione delle attività e del
rispetto degli obiettivi, al fine di verificare il mantenimento dell’equilibrio
economico – finanziario. Vengono stabilite le modalità di valutazione
del fabbisogno delle strutture protette per anziani e disabili; il termine
di adeguamento ai requisiti per l’autorizzazione e l’accreditamento è
elevato a due anni dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento.
D.G.R. n. 1514 del 07 dicembre 2004, Costituzione del “Centro Tecnico
Regionale di Supporto per l’Istruzione e la Formazione” e approvazione
dello schema di “Accordo tra il Ministero dell’Istruzione dell’Università
e della Ricerca, la Regione Marche e l’Ufficio Scolastico Regionale per
le Marche per la gestione dei dati e delle informazioni del sistema dell’Istruzione
e della Formazione Professionale” (BUR n. 137 del 23.12.2004)
E’ stato approvato l’accordo tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca Servizio per l’Automazione Informatica e l’Innovazione
Tecnologica, l’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche e la Giunta
Regionale della Regione Marche per la costituzione, il mantenimento e
l’implementazione di un archivio regionale digitale delle informazioni
relative al sistema dell’istruzione e della formazione nella Regione Marche.
L’Accordo prevede l’istituzione del “Centro Tecnico Regionale di Supporto
per l’Istruzione e la Formazione” - presso il Servizio Istruzione e Diritto
allo Studio della Regione Marche – per pervenire ad un’approfondita conoscenza
del sistema scolastico regionale e individuare le informazioni necessarie
per la progettazione di politiche educative adeguate, favorendo la condivisione
di tutti i dati sulla rete delle scuole (di ogni ordine e grado pubbliche
e private). Il provvedimento stabilisce inoltre la costituzione di un
Gruppo di Lavoro tecnico – composto da rappresentanti delle strutture
che sottoscrivono l’accordo – per l’assistenza tecnica e la supervisione
dello svolgimento del progetto (revisione delle codifiche e classificazioni
delle Istituzioni scolastiche, elaborazione delle informazioni, predisposizione
delle modalità operative per l’accesso e l’aggiornamento dei dati del
SIDI su base tecnologica). Le risorse complessive stanziate per l’anno
2004 ammontano a € 50.000.
D.G.R. n. 1521 del 07 dicembre 2004, Attuazione del Protocollo d’intesa
tra Regione Marche e Ministero della Giustizia in materia penitenziaria
e post – penitenziaria – Definizione dei criteri di ripartizione delle
risorse per aree d’intervento (BUR n. 137 del 23.12.2004)
Sono stati definiti i criteri di ripartizione delle risorse destinate
all’assistenza penitenziaria e post – penitenziaria. Beneficiari delle
risorse sono gli Ambiti Territoriali ove sono presenti Case Circondariali
o Case di Reclusione. Il finanziamento complessivo è di € 163.898,84 (70
% popolazione detenuta al 30/06/04, 30% popolazione complessiva residente
al 31/12/02). Il provvedimento stabilisce che sono ammessi a finanziamento
i progetti finalizzati alla promozione, al sostegno o alla continuità
di iniziative che riguardano: - esecuzione penale esterna, - interventi
specifici per detenuti stranieri, - attività trattamentali culturali,
- interventi a favore dei minorenni, - formazione professionale e lavoro,
- rapporti con il mondo esterno. La richiesta di ammissione al contributo
devono essere inoltrata al Comune capofila entro i termini stabiliti da
ciascun Ambito; il programma complessivo di ciascun Ambito Territoriale
deve pervenire alla Regione Marche entro il 31 marzo 2005.
D.G.R. n. 1515 del 07 dicembre 2004, P.O.R. Obiettivo 3 FSE 2000/2006
– Asse B Misura 1; Asse D Misura 3; Asse E Misura 1 – Individuazione degli
obiettivi e delle modalità di realizzazione dell’intervento “Prestito
d’onore per lavoro autonomo e microimprese marchigiane”. Importo complessivo
€ 2.700.000,00 (IVA conclusa) (BUR n. 137 del 23.12.2004)
Il provvedimento definisce criteri e modalità di attuazione del progetto
“Prestito d’Onore per lavoro autonomo e microimprese marchigiane” come
previsto nella DGR n. 1115 del 01.10.2004. L’intervento, che si pone l’obiettivo
di stimolare l’avvio di attività di lavoro autonomo e nuove imprese attraverso
la concessione di “microcredito” a medio termine, è riferito a tre ambiti:
disoccupati – laureati disoccupati; - immigrati; - donne. Sono ammesse
al progetto le società in nome collettivo, le società semplici e le società
in accomandita semplice; le iniziative di lavoro autonomo e di microimpresa
possono riguardare qualsiasi settore (produzione di beni, fornitura di
servizi, commercio) - ad esclusione delle attività che si riferiscono
alla produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli
-. Il finanziamento complessivo previsto è di € 2.700.000,00; di cui :
€ 150.000,00 per l’individuazione da parte della Regione – tramite bando
di gara - di un soggetto economico che promuovi sul territorio l’iniziativa;
€ 2.300.000,00 per l’individuazione di un istituto di credito che offra
credito e servizi di accompagnamento ai beneficiari; € 60.000,00 per l’individuazione
di un soggetto economico per la fornitura di un servizio di assistenza
tecnica; l’utilizzo dei rimanenti € 190.000,00 è previsto per eventuali
abbattimenti dei tassi di interesse.
D.G.R. n. 1485 del 2 dicembre 2005, Progetto “L’autismo nelle
Marche: verso un progetto di vita” sotto – progetto “Residenzialità”
(BUR n. 134 del 17.12.2005)
La delibera presenta il piano di lavoro denominato “Residenzialità”, inserito
nel progetto integrato attivato dalla Regione Marche nel 2002 a favore
della persona autistica e della sua famiglia lungo tutto l’arco della
vita. Vengono previste due tipologie di iniziative: - “residenzialità
breve” per alcuni giorni o settimane (allo scopo di venire incontro ad
esigenze momentanee della famiglia); – “residenzialità prolungata”, che
prevede l’accoglienza continua della persona (o comunque per periodi di
tempo molto lunghi). Al momento si prevede l’utilizzo di strutture già
esistenti o in corso di realizzazione, che riservino uno/due posti per
utenti autistici; la creazione di un servizio per soli soggetti autistici
è programmato solo quando il livello di richiesta di residenzialità non
risultasse più soddisfatto – quantitativamente e qualitativamente – dai
servizi esistenti. Il provvedimento definisce le condizioni per la realizzazione
del progetto in materia di organizzazione delle strutture utilizzate (è
previsto l’utilizzo di una stanza per la persona autistica in un ambiente
stimolante) e di formazione del personale (viene illustrato un curriculum
formativo di 300 ore per operatori dei servizi residenziali preposti all’integrazione
della persona affetta da autismo). La gestione amministrativa e contabile
del progetto è affidata alle amministrazioni provinciali. Lo stanziamento
complessivo è di € 300.000,00 (75.000,00 € a ciascuna provincia). Gli
enti titolari delle comunità socio educative riabilitative già funzionanti
o in via di realizzazione e i Centri socio – educativi raibilitativi diurni
possono presentare richiesta di contributo ai comuni capofila entro il
15 febbario 2005.
D.G.R. n. 1486 del 2 dicembre 2004, Sperimentazione di piani
personalizzati di “Vita indipendente a favore di persone con grave disabilità
motoria (BUR n. 134 del 17.12.2004)
Il provvedimento definisce i criteri per la realizzazione di interventi
volti a sperimentare, per la durata di un biennio, progetti di “Vita indipendente”
in favore di persone con grave disabilità motoria. Il Progetto prevede
l’attuazione di una forma di assistenza personale autogestita realizzata
da un assistente personale, scelto, assunto, formato e retribuito direttamente
dalla persona disabile sulla base di un piano personalizzato. In questo
modo si intende permettere alla persona disabile di organizzare la propria
vita, operando scelte che riguardano la cura della persona, le attività
domestiche, la mobilità e garantendogli l’indipendenza e l’integrazione
sociale. Destinatari del progetto sono le persone con grave disabilità
fisiche, di età compresa tra i 18 e 65 anni, con capacità di autodeterminazione
e volontà di gestire in modo autonomo la propria esistenza. Viene stabilito
un ordine di priorità: - per soggetti disabili che svolgono attività lavorativa,
- stanno svolgendo un programma di inserimento lavorativo, - sono inseriti
in contesti formativi e sociali. La persona con disabilità sceglie in
modo autonomo i propri assistenti personali ed è tenuta a regolarizzarne
il rapporto con un contratto di lavoro nel rispetto della normativa vigente;
l’assistente personale è un operatore che presta la sua opera in ogni
ambito e circostanza in base alle direttive della persona disabile. Per
partecipare al Progetto l’interessato deve presentare domanda al comune
di residenza, allegando copia della certificazione di handicap e piano
personalizzato con indicazione degli obiettivi, descrizione delle necessità,
quantificazione delle ore richieste. L’attuazione della sperimentazione
è gestita dagli enti locali compresi nei 24 Ambiti Territoriali; in ogni
ambito Territoriale viene individuato un Gruppo di lavoro interprofessionale.
Il finanziamento per la prima fase di avvio del progetto ammonta a € 200.000,00,
ripartito in parti uguali tra le amministrazioni provinciali.
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