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Gruppo Solidarietà (a cura di), STORIE DI VITA. Genitori e giovani con disabilità si raccontano, Moie di Maiolati, 2024, p. 112, euro 13,50 |
Questo libro è frutto di un lavoro corale e condiviso, costituito da più voci e scritto da più mani. Si aggiunge ai libri sui temi della disabilità, l’ultimo del 2022, “Ripensare i servizi” in cui scrivevamo l’urgenza di ripensare le politiche e gli interventi che la pandemia (e non solo) ci ha inevitabilmente richiamato all’attenzione. Scrivevamo: Il cambiamento chiede di declinare attraverso la prassi, le affermazioni come: “de-istituzionalizzazione”, “sostenere la domiciliarità”, “centralità del progetto di vita”, “territorialità dei servizi”. È da qui che desideriamo ripartire e lo facciamo attraverso la narrazione, i vissuti, i dialoghi con le persone e le loro famiglie, per toccare con mano il senso e il significato che hanno per loro le parole e gli interventi. La metodologia della narrazione, con la raccolta di storie di vita, non ci è nuova. L’abbiamo incontrata anni fa e continuiamo a sperimentarla perché ne percepiamo la potenza: come pratica di ascolto, come strumento di incontro e di comprensione. Per questo motivo, il testo che ora presentiamo è figlio di Raccontiamo noi l’inclusione. Storie di disabilità (2014), che racchiudeva un primo progetto di interviste realizzate tra il 2012 e il 2013. Il libro è arricchito dai contributi di Carlo Francescutti e Carlo Lepri. |
Gruppo Solidarietà (a cura di), TUTTO COME PRIMA? Politiche e servizi nelle Marche, Moie di Maiolati, 2023, p. 96, euro 12,00 |
Questo nuovo QUADERNO (il decimo sulle politiche regionali) si pone in stretta continuità con il precedente “NON COME PRIMA. L'impatto della pandemia nelle Marche" (2021). Il tema del rapporto, non solo quantitativo, tra domanda e offerta; dei modelli dei servizi; del rapporto tra esigenze e diritti; del significato della personalizzazione dei sostegni; dell’attenzione posta agli esiti degli interventi, intreccia buona parte dei contenuti del libro. Ad essere onesti la prima idea di titolo è stata “Peggio di prima”, senza punto interrogativo; poi è prevalso un titolo meno perentorio e più fiducioso, ma probabilmente meno sincero. Anche noi … speravamo come i discepoli di Emmaus (Lc, 24,21), che potessimo uscirne rinnovati e consapevoli che le urgenze e le necessità, lungamente occultate, ci hanno chiesto violentemente conto. Non è così, e non lo è per la nostra Regione, che, come detto, è guidata per la prima volta da una giunta di centrodestra. E se il precedente Quaderno partiva con l’analisi delle politiche del centro sinistra alla fine della sua parabola di governo, questo si apre con l’analisi di quanto fatto dal centro destra in questi 30 mesi (Dalla introduzione del Gruppo Solidarietà). |
Gruppo Solidarietà (a cura di), RIPENSARE I SERVIZI. Personalizzare gli interventi Moie di Maiolati, 2022, p. 96, euro 11,50 |
La necessità di “Ripensare i servizi” non nasce certo con l’avvento della pandemia. Le persone più avvertite e più attente da tempo hanno posto l’urgenza di un ripensamento delle politiche e degli interventi. La pandemia ci ha riproposto in maniera violenta l’urgenza del cambiamento. Cambiamento che chiede di declinare, attraverso la prassi affermazioni, come: “de-istituzionalizzare”, “sostenere la domiciliarità”, “centralità del progetto di vita”, “superamento del modello biomedico”; “territorialità dei servizi”, “benessere delle persone” e molto altro ancora. C’è urgenza di rivedere, modelli, luoghi, approcci. Ma soprattutto di evitare che a parole nuove corrispondano vecchie prassi. La fase attuale può essere, forse, occasione per innescare cambiamenti ineludibili. Sono processi che devono affrontare forti resistenze, nutrite di consuetudini, interessi, inerzie. Il testo si pone in stretta continuità con il precedente, NON COME PRIMA. L'impatto della pandemia nelle Marche (2021), passando da una prospettiva regionale a una più generale. L'introduzione |
Gruppo Solidarietà (a cura di), NON COME PRIMA. L’impatto della pandemia nelle Marche, Moie di Maiolati, 2021, p. 96, euro 11,50 |
Gran parte di questo nono Quaderno, che documenta quasi un ventennio di lavoro del Gruppo ed è dedicato alle politiche sociali della regione Marche, ha come riferimento l’impatto della pandemia sugli interventi e sui servizi rivolti alle fasce più deboli della popolazione. Coprendo un arco temporale di quasi due anni (luglio 2019-giugno 2021), sarà tuttavia facile rilevare come tanti problemi, sorti nella fase acuta della pandemia, fossero già presenti nel nostro sistema sociosanitario regionale, sfibrato da “tagli”, razionamenti e dall’assenza di una coerente programmazione. Il coronavirus è stato il detonatore che ha messo in luce la fragilità del sistema e la sua disfunzionalità. Mentre scriviamo questa presentazione siamo alle fine della seconda ondata: la domanda (e la preoccupazione) è se saremo capaci di accogliere gli insegnamenti di questi mesi, oppure, nella “foga della ripresa”, dimenticheremo in fretta quanto accaduto, attribuendolo ad una fatalità non prevedibile (dalla presentazione del Gruppo Solidarietà). |
Gruppo Solidarietà (a cura di),PERSONE CON DISABILITA’. Politiche, sostegni, interventi, servizi, Castelplanio 2020, pag. 104, euro 12.00 |
Nella prima parte del libro si riflette su come sia possibile arrivare compiutamente ad un superamento del modello assistenziale, nella direzione di un modello dei diritti, che faccia discendere le risposte pratiche ed operative dalla realtà dei bisogni e dei desideri della persona. È possibile affrontare senza retorica, ad esempio, il tema della personalizzazione degli interventi, mettendolo in relazione con il quadro reale dell’offerta territoriale? O immaginare il progetto di vita come una rete di sostegni, costruita assieme alle famiglie ed ai servizi? O ancora, rendere effettiva quella che chiamiamo “presa in carico”? Nella seconda parte viene invece ripreso ed approfondito il tema dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità tracciandone la storia e riflettendo sul perché ancora oggi resiste il modello dell’educazione separata attraverso le scuole speciali. Non ci sono soluzioni semplici, perché parliamo e ci occupiamo di persone e organizzazioni, e la complessità è connaturata ad entrambi. Il nostro auspicio è che, attraverso la riflessione ed il confronto, vengano sempre più a crescere e svilupparsi pratiche inclusive, basate sui diritti delle persone, senza facili scorciatoie o colpevoli riduzioni. |
Gruppo Solidarietà (a cura di), Le politiche necessarie. Soggetti deboli e servizi nelle Marche, Castelplanio 2019, pag. 104, euro 12.00. |
Dal 2003 ad oggi il Gruppo Solidarietà ha pubblicato otto Quaderni dedicati all’analisi e approfondimento delle politiche sociali della regione Marche. Col tempo questo lavoro ha assunto una sistematicità tale, da costituirlo come un vero e proprio Osservatorio sulle politiche sociali nelle Marche. Questo nuovo Quaderno, in continuità con i precedenti, ha l'obiettivo di mettere a disposizione di tutti strumenti di conoscenza e comprensione di cosa stia accadendo nell'ambito delle politiche sociali. E questo per poter garantire una tutela, che deve radicarsi nella realtà dei servizi e delle scelte politiche rivolte alla persone in condizione di fragilità. Abbiamo intitolato il quaderno, “Le politiche necessarie”. La necessità è quella di una gestione politica del sistema dei servizi alla persona, che sappia tener conto dei bisogni individuali e delle comunità nelle quali le persone vivono. Le dichiarazioni di principio e le scale di valori infatti non hanno senso, se non si radicano e si concretizzano nella realtà della vita delle persone, soprattutto se in condizione di fragilità. |
Gruppo Solidarietà (a cura di), DISABILITA’ E PROGETTO DI VITA. Contrastare la re-istituzionalizzazione dei servizi, Castelplanio 2018, p. 104, euro 11.50. |
Il libro ha lo scopo di incoraggiare percorsi inclusivi, riflettendo sulla possibilità di servizi, progettati e gestiti partendo dalle esigenze e dai diritti delle persone. Ricordandoci che può essere sbagliata la strada delle prestazioni specialistiche ed individualizzate, se non sono ingredienti di un pensiero più vasto, nel quale siano raccolte tutte le prospettive attraverso le quali, guardando una persona, possiamo dire “ecco, sta vivendo al meglio possibile”. E tornano quindi i legami sociali, l'autodeterminazione, il rispetto, l'attenzione, una cura della persona che non sia semplice strofinare/imboccare/vestire/spogliare. La chiave, che i testi del libro cercano di esprimere nella sua pluralità, sta in quel “al meglio possibile”, che deve diventare la nostra domanda ricorrente, per valutare la nostra azione di costruzione di quel contesto di vita particolarmente favorevole, senza il quale non possiamo avere riconoscimento reale dei diritti. Stiamo facendo “il meglio possibile”, quando, organizzando servizi, ragioniamo soltanto in termini di economie di scala? Si vive “al meglio possibile” in una comunità di venti persone o di otto? Siamo in grado di trasferire empaticamente la concezione del “meglio possibile” riferito a noi, anche alle persone con disabilità? Viviamo un tempo nel quale, se da un lato siamo chiamati ad opporre resistenza a tentativi, neanche troppo mascherati, di riduzione dell’impegno volto a garantire pari dignità a tutte le persone, dall’altro ci accorgiamo che il conflitto si sta spostando anche all'interno della progettazione e della concezione degli interventi; l'idea stessa di presa in carico sociale e comunitaria della persona con disabilità. La sfida più impegnativa appare quella di contrastare l'imporsi di risposte, che, nel nome della specializzazione vengono a separarsi dai normali contesti di vita, come fossero fabbriche di prestazioni, indifferenti al contesto sociale esterno. Percorsi che si pongono in maniera rassicurante, in quanto vengono declinati in termini di sicurezza, efficienza, semplificazione. Dalla introduzione del Gruppo Solidarietà Testi di: Marco Bollani, Claudio Caffarena, Maurizio Colleoni, Lucio Cottini, Natascia Curto, Cecilia Marchisio, Franco Marengo, Roberto Medeghini, Giovanni Merlo, Fabio Ragaini. |
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Il testo raccoglie testi, analisi e riflessioni, prodotti dall’Osservatorio sulle politiche sociali nelle Marche del Gruppo Solidarietà, dai quali emergono questioni riguardanti i diritti individuali ed il rapporto di questi con la norma, la distanza tra bisogni delle persone e risposte delle istituzioni, la capacità e l'incapacità programmatoria come fattori determinanti delle politiche sociali, l'appropriatezza degli interventi e delle prestazioni. La raccolta degli approfondimenti evidenzia, una volta di più, che sono le scelte di politica sociale a determinare effetti sulla vita delle persone. E qui parliamo di “politiche perdute” perché vogliamo indicare l’urgenza di ritrovare politiche - capacità di fare scelte e di renderle operative - che forniscano indicazioni ed orizzonti nella costruzione di interventi e servizi, che abbiano al centro le persone e le loro necessità. Politiche che debbono produrre interventi inclusivi e sostenibili. Sostenibili in termini di qualità di vita. |
Gruppo Solidarietà (a cura di), Disabilità complessa e servizi. Presupposti e modelli. Castelplanio 2016, p. 112, Euro 12,00. |
Il libro, che si pone in stretta continuità con “Persone con disabilità. Percorsi di inclusione” (2012), pone l’attenzione sugli interventi riguardanti la “disabilità complessa”. I contributi affrontano in particolare temi legati alle politiche ed ai servizi rivolti alle persone con disabilità intellettiva. Non si può, infatti, parlare di interventi e servizi senza avere come riferimento le politiche: politiche inclusive producono interventi inclusivi. Servizi che abbiano come obiettivo la qualità di vita della persona, che siano “incardinati” nella comunità e che siano pensati proprio come servizi della comunità. L’auspicio è che questa nuova pubblicazione possa essere uno strumento che aiuti a porsi domande su quello che facciamo e su come lo facciamo. Riflettere sui servizi e sulle loro prospettive induce a confrontarsi con le politiche e con i loro modelli. Nella consapevolezza che viviamo un tempo difficile, nel quale l’attenzione concreta a chi è più in difficoltà viene proclamata, ma troppo spesso non praticata. Le scelte di politica sociale vanno, da troppo tempo, in direzione diverse da quelle della effettiva garanzia dei diritti. Se la prospettiva è unicamente quella del costo, l’attenzione sarà posta, conseguentemente, alla riduzione della spesa, che si traduce in un costante disinvestimento negli interventi. Nella consapevolezza che i servizi sono sempre figli delle politiche, della nostra idea di società e di come intendiamo rispondere alle esigenze delle persone più deboli. Una sfida, dunque, che riguarda ed impegna ognuno di noi (Dalla introduzione del Gruppo Solidarietà). |
Gruppo Solidarietà (a cura di), Dove sono i forti, dove i deboli. I servizi sociosanitari nelle Marche, |
Questa che state leggendo è la prima di cento pagine che trattano di diritti sociali calpestati dai “forti” e difesi dai “deboli”. Dei due schieramenti contrapposti, il libro riferisce la tesi di un buon numero di persone che si sono attivate per costruire maggiore uguaglianza e salvaguardare i diritti dei deboli e anche quelli dei forti, mentre i forti salvaguardano nulla a nessuno. I forti, infatti, siano individui che “classi”, sulle questioni dei diritti sociali, recano danno ai deboli e anche a sé stessi. |
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Questo volume è il risultato di un progetto che avevamo da tempo. Personalmente avevo la curiosità di conoscere le persone in modo più autentico, più vivo, mettermi in ascolto delle loro storie e capire, indagare, conoscere chi realmente abbiamo attorno e come vivono - se la vivono - quella che noi chiamiamo “inclusione”. Un’esigenza di spegnere per un attimo le nostre interpretazioni della realtà e dare spazio a ciò che mancava: il loro punto di vista, la loro verità. Dal 2008, presso la sede del Gruppo Solidarietà, abbiamo dato avvio a un gruppo di genitori di persone con disabilità in auto mutuo aiuto; da questo porci in ascolto delle vite ho sempre pensato che fosse importante fare memoria e documentare. Sono seguiti poi corsi per familiari anche sulla scrittura di sé e da lì credo di essermi convinta del valore delle storie quando si trasformano in racconto per gli altri: tutte portano con sé qualcosa di misterioso, di grande, da scoprire anche nelle situazioni più complicate. Mentre ascoltavo, avevo l’impressione di imparare |
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Non è facile guardare le cose da una prospettiva diversa, più autentica, mentre altri sono abituati a vederle, a pensarle, a parlarne in modo diverso, per non fare quello che sarebbe giusto. È la grande questione dei diritti affermati ma poco realizzati. Chi li rivendica, come si fa in questo volume, non per sé, ma per le persone più deboli, sa che la propria vita sarà costantemente considerata un problema: dalle burocrazie, dalla politica, da quanti ottengono vantaggi economici da un sistema molto amministrato e poco governato (...) Il volume guarda ai problemi degli ultimi dall’altro lato, cioè dal loro punto di vista. La loro vita quotidiana, piena di difficoltà, ci può aiutare a capire meglio il senso dei diritti e delle risposte date per “giustizia e non solo per carità”, con i livelli di assistenza. Sono condizioni essenziali di cittadinanza sociale, cioè di dignità e vita da promuovere e salvaguardare. Le risposte dei Lea alimentano questo sforzo, se garantiscono speranza, se sono garanzia che non ci troveremo soli quando ne avremo bisogno. Sono anche condizioni necessarie per valorizzare quanto ogni persona fa per affrontare i propri problemi, anche con ridotte capacità. Parlare di diritti e di livelli essenziali di assistenza, come si fa in questo libro, non significa quindi auspicarli nel futuro ma rivendicarli nel presente, chiedendo a chi ne ha responsabilità di non nascondersi dietro le proprie incapacità e il proprio potere. Sono scudi imbarazzanti, visto che appartengono ad altri tempi, dove le persone erano sudditi e non ancora cittadini |
Gruppo Solidarietà (a cura di), Persone con disabilità. Prospettive inclusive, prefazione di Andrea Canevaro, Castelplanio 2012, p. 112, euro 12.00. |
L’educazione inclusiva vuole innovare
riferendosi a un individuo sociale. Innovare perché tutto è
cambiato dal trionfo, da una narrazione che ha cancellato la società
imponendo l’individuo. Questa narrazione riguarda la scuola (i genitori
assediano il singolo insegnante per essere sicuri che il proprio erede abbia
tutto il programma completo e senza ostacoli dati da agenti atmosferici
che costringono a stare a casa qualche giorno per neve e ghiaccio, come
dovuti alla presenza di chi ha bisogni speciali…), il lavoro (inutile
invocare il mondo del lavoro di anni fa. Il lavoro è fatto di contratti
individuali che non alimentano solidarietà ma competizioni individuali,
progetti individuali, ecc.), i servizi (raggiungere la risposta attraverso
amicizie, spettacolarizzazioni della propria condizione attraverso giornali
e mezzi televisivi, in un crescendo che va dal giornale locale alla trasmissione
televisiva su un canale nazionale…). L’educazione inclusiva
deve attingere dal passato, compresa la sua origine dovuta ad un amore ancillare.
Ma deve innovare senza nostalgie di un passato che non tornerà. Ha
il dovere di essere appassionata di futuro, incontrando e lavorando con
tutti coloro che sono appassionati di futuro. Questo vuol dire progetto.
Nel progettare, l’autodeterminazione del singolo sta nell’autodeterminazione
dello stesso progetto. L’integrazione, nella prospettiva
inclusiva, non vuole conservare nel presente chi ha Bisogni Speciali. Vuole
che sia nel futuro comune. (Dalla introduzione di Andrea Canevaro). |
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Il cuore della pubblicazione, riguarda la programmazione sociosanitaria nella regione Marche; affrontare il tema della programmazione significa, infatti, valutare l’organizzazione dei servizi e le politiche che li sottendono. Significa verificare le modalità con le quali si risponde alle esigenze delle persone. Le modalità con cui si garantiscono i diritti. L’interesse per la regolamentazione dei servizi trae origine dalle richieste e dalle domande che le persone ci pongono. Per rispondere abbiamo avuto e abbiamo necessità di capire cosa è codificato, cosa non lo è. E poi di indagare sui perché. Perché ad esempio non sono fissati gli standard; perché non è regolamentata la qualifica professionale; perché non è determinata la tariffa, e molto altro ancora, come si può capire leggendo i contributi che costituiscono il volume. La prospettiva dalla quale si analizza lo stato della programmazione regionale, come si può evincere dalla lettura del testo, è quella di una organizzazione di volontariato che ha cercato di mettere al centro del proprio operare, le esigenze delle persone che ha incontrato e a partire da queste leggere e valutare le politiche. Le domande che ci siamo posti sono le domande che la pubblicazione pone al principale suo interlocutore: la regione Marche. Domande che continuiamo a sperare possano trovare risposta in atti amministrativi che siano capaci di rispondere con compiutezza alle esigenze delle persone. E’ questa la motivazione che anima questa pubblicazione (Dalla introduzione del Gruppo Solidarietà). |
Gruppo Solidarietà, |
Il volontariato in Italia, man mano che
si è sviluppato, oltre al ruolo di anticipazione di risposte a bisogni
emergenti e di integrazione dei servizi esistenti sia pubblici che privati,
è andato assumendo anche un ruolo politico di stimolazione delle
politiche sociali, di controllo di base delle istituzioni e di tutela dei
diritti dei cittadini nei servizi sociali. Questa pubblicazione è
un esempio di questo volontariato di advocacy.
Lo studio presenta una puntuale analisi critica della programmazione sociale della Regione Marche, e con metodo preciso e documentato mette in evidenza le lacune della programmazione regionale. Un testo utile ai pubblici amministratori onesti, che possono mancare ai loro doveri anche per impreparazione e non sufficiente competenza; può essere utile agli operatori sociali per far rispettare, per quanto sta in loro, i diritti degli utenti; può essere utile ai sindacati, che non devono tutelare solo i diritti degli operatori, ma anche dei cittadini; è utile a tutti per valutare in modo oggettivo l’operato dei propri amministratori, che scelgono con il loro voto (dalla prefazione di Giovanni Nervo). |
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Il quaderno analizza il quadro normativo nazionale delle cure domiciliari: le scelte organizzative delle singole regioni, l’esperienza del sostegno alla domiciliarità attraverso lo strumento dei buoni servizio e degli assegni di cura, il ruolo delle Unità valutative. Un’ultima parte è dedicata alla regione Marche attraverso la verifica del funzionamento del sistema delle cure a domicilio, seguita da una doppia analisi del sistema dei servizi territoriali per la disabilità e per malati non autosufficienti. Il quaderno intende richiamare l’attenzione sul sostegno alla domiciliarità, indicando quali sono i diritti delle persone ed i doveri delle istituzioni insieme alle scelte organizzative che possono aiutare le famiglie che intendono assistere un proprio congiunto a domicilio. E’ necessario quindi che all’enfasi nei confronti della domiciliarità si accompagnino le conseguenti scelte in termini di finanziamento e di organizzazione. Le ricorrenti analisi che segnalano una maggiore diffusione delle cure a domicilio non devono trarre in inganno: una cosa sono le prestazioni erogate, altro è la presenza di un effettivo servizio di cure a domicilio. All’aumento delle prestazioni non equivale, infatti, automaticamente la presenza di un reale sistema di cure domiciliari che garantisce la presa in carico. Troppo spesso, purtroppo, le famiglie che scelgono la strada dell’accoglienza a casa di malati gravi si sentono tradite e abbandonate dai servizi sociosanitari territoriali. Il quaderno - a dieci anni dalla pubblicazione di “Curare e prendersi cura: la priorità delle cure domiciliari” (1999) - intende portare nuovamente l’attenzione sulle cure a domicilio affinché siano più compiutamente sviluppate. |
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La “relazione di aiuto”,
la “relazione che cura”, la “relazione tra curante e
curato” è il cuore della pubblicazione. Là dove il
curato può essere ricondotto al malato o al disabile e dove il
curante può essere il medico, l’operatore sanitario, l’educatore,
il volontario, l’amico, il parente. Relazioni che rimandano ad una
asimmetria, ad una impossibile parità. L’invito è
quello di vedere oltre la malattia, la limitatezza, la disabilità,
la patologia, per arrivare alla persona - alla donna e l’uomo con
un nome ed un cognome - con i suoi bisogni, i suoi desideri, le sue necessità.
Vedere oltre, questa |
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Quella di questo libro è una scrittura che, nella veste tecnica dei riferimenti a leggi, norme e strategie di politiche sociali, esprime la passione per la convivenza buona ed equa, quella nella quale ciascuno è tenuto in onore per la sua dignità di infinito valore vivente. Una scrittura che non evoca il bene o la giustizia dei diritti umani, perché piuttosto li fa parlare dall’interno di un esistere in cui il sentire il valore delle persone, il vedere la realtà delle cose, l’agire nel volontariato, ma anche professionalmente e politicamente, nonché il modo d’essere personale confluiscono in una semplicità che sorprende (….) Il libro analizza le pieghe e le contraddizioni del sistema delle politiche sociali, sanitarie e assistenziali della Regione Marche, mostrando in modo tanto documentato quanto appassionato come la cultura delle politiche sociali sia incerta e involuta anche nella nostra regione, che pure vanta di solito l’immagine di una zona d’Italia dove si vive bene. Gli autori sanno entrare nelle contraddizioni di queste “politiche”, dove questo plurale risulta in effetti più come l’espressione della mancanza di una politica integrata e di un orizzonte complessivo di valore, che non come il segno di una ricchezza di progetti e di opere. Gli amministratori, i partiti, i sindacati, i semplici cittadini potrebbero apprendere molto dalla sintesi offerta in questo libro e gli amministratori in particolare dovrebbero specchiarvisi per giungere a una svolta profonda nel modo di percepire le priorità di governo per la regione Marche e quindi nel modo di agire. Perché si agisce a seconda di come e di quello che si vede. Con la ragione, con il cuore, con l’anima. E si vede ascoltando e partecipando alla vita di un territorio. Si deve essere grati al Gruppo Solidarietà perché la ricostruzione che si delinea in queste pagine permette davvero di cominciare a vedere per agire, per cambiare, per allestire le condizioni di una socialità in cui non si viene elusi, abbandonati, emarginati, respinti (dalla prefazione di Roberto Mancini). |
Introduzione di Andrea Canevaro |
I diversi contributi raccolti nel quaderno delineano un percorso che vede al centro una persona con le sue possibilità e potenzialità. Nessuna persona dovrebbe essere definita esclusivamente per sottrazione: non sa, non è in grado di fare, non può essere…; non è la carenza che dovrebbe contraddistinguere un profilo individuale; piuttosto, la capacità di sentire, di comunicare, di agire, di pensare, secondo la peculiare modalità personale. Accettare l’idea che la persona disabile sia innanzitutto persona significa concentrarsi sui bisogni di normalità piuttosto che sui bisogni stereotipati di una generica categoria. Una visione che costringe a concentrarsi su chi è la persona e non tanto su cosa ha. Costringe ad occuparsi più delle capacità e delle potenzialità e non solo dei limiti e delle debolezze. La qualità dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità è la qualità stessa dell’intero sistema scolastico e formativo. La qualità della vita dei cittadini disabili, in ogni sua espressione, è la qualità stessa di un Paese che deve garantire a tutti le pari opportunità sancite dalla Costituzione. |
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I materiali che presentiamo in questo volume
sono in stretta continuità e possono considerarsi una prosecuzione di quelli
contenuti nel quaderno Dalla riforma dei servizi sociali ai livelli essenziali
di assistenza. Una lettura nella prospettiva dei più deboli (2002).
Se nel precedente quaderno si ripercorreva il cammino ed il dibattito che
avevano portato all’approvazione della legge 328/2000, le prospettive che
si aprivano nei servizi sociosanitari all’indomani dell’atto di indirizzo
sull’integrazione sociosanitaria (DPCM 14.2.2001) e quello sui livelli essenziali
di assistenza (DPCM 29.11.2001), in questo si riflette sulla situazione
delle politiche e dei servizi sociosanitari a partire dal quadro normativo
che si è delineato dopo questi importanti provvedimenti. Una riflessione che riguarda le competenze istituzionali, la programmazione, la gestione, la titolarità dei servizi ma che cerca prioritariamente di leggere come gli assetti organizzativi e le modalità di erogazione degli interventi rispondono agli urgenti bisogni degli utenti; esigenze che, pur pressanti, rischiano di rimanere insoddisfatte se non riescono a tradursi in diritti. O anche, come troppo spesso accade, divengono diritti negati quando sono declassati a semplici bisogni. I temi dell’integrazione sociosanitaria sono, dunque, al centro di gran parte della pubblicazione che viene proposta con l’obiettivo di fornire uno strumento di approfondimento a tutti coloro che sono impegnati sul fronte dei servizi. Nella prima parte si analizza la normativa, le interpretazioni e le ripercussioni applicative in termini di risposte e di diritti, i problemi e le sfide nella gestione dei servizi sociali, le scelte che il livello regionale e locale è chiamato ad operare. Nella seconda si affrontano gli stessi temi a partire dallo specifico della regione Marche con l’analisi delle politiche e dei servizi sociosanitari così come emergono dall’approfondimento dei principali atti normativi regionali. |
Gruppo Solidarietà (a cura di), I soggetti deboli nelle politiche sociali della Regione Marche, Castelplanio 2003, p. 112, € 9.00. |
Se la tutela dei soggetti deboli rientra tra i compiti primari del volontariato, leggere le politiche e verificarne la ricaduta su alcune fasce di popolazione in particolare situazione di debolezza diventa un suo compito non delegabile. Il quaderno presenta il lavoro svolto in questa direzione dal Gruppo Solidarietà con riferimento alla situazione degli interventi e servizi rivolti alla fasce deboli nella regione Marche, documentando unattività che intende dar voce a bisogni ed esigenze che fanno fatica a trovare rappresentanza (da qui lattenzione nei confronti dei provvedimenti legislativi regionali o la richiesta che allinterno degli stessi potessero trovare accoglienza alcune esigenze non soddisfatte). Le pagine, nel richiamare le istituzioni al loro ruolo di garanzia nel rispetto di diritti fondamentali, testimoniano lo sforzo di un volontariato attento alle esigenze delle persone più in difficoltà, di valutare le politiche sociali in base alla ricaduta che queste hanno sui cittadini più deboli. Il volume si compone di due parti. Nella prima, sono riportate osservazioni, documenti, lettere, riguardanti provvedimenti in via di emanazione o già emanati con emendamenti e proposte di modifica. Nella seconda, alcuni approfondimenti che analizzano in modo più dettagliato la situazione dei servizi, la normativa, le esigenze di alcune fasce di cittadini nel territorio regionale. Pagine di estrema utilità per tutti coloro (operatori, utenti, associazioni) che seguono con attenzione levoluzione delle politiche sociali nella Regione Marche. |
Gruppo Solidarietà (a cura di), Dalla riforma dei servizi sociali ai Livelli Essenziali di Assistenza. Una lettura nella prospettiva dei più deboli, Castelplanio 2002, p. 112, € 9.00 |
Il quaderno ripercorre il dibattito che ha portato all’approvazione della legge 328/2000, conosciuta come legge di riforma dell’assistenza ed analizza il quadro che va delineandosi all’interno dei cosiddetti servizi socio sanitari dopo l’emanazione dell’Atto di indirizzo sull’integrazione socio sanitaria e del Decreto sui livelli essenziali di assistenza sanitaria. Una parte finale è dedicata alla situazione dei servizi e al quadro normativo della regione Marche. Le pagine proposte si pongono come obiettivo di offrire strumenti di approfondimento e riflessione per tutti coloro che sono impegnati sul fronte dei servizi (erogatori, utenti, volontari). Della legge sui servizi sociali si analizzano, insieme ad uno spaccato delle principali posizioni che si sono confrontate durante l’iter parlamentare, alcuni dei temi più importanti della riforma: l’obbligatorietà di alcuni interventi all’interno della rete dei servizi da garantire in ogni territorio, le competenze del settore dei servizi sociali, gli strumenti della programmazione, il ruolo dei diversi soggetti (amministrazioni locali e organismi non profit). Degli altri due provvedimenti (Atto di indirizzo e Decreto sui livelli essenziali), che definiscono le competenze economiche - tra il settore sociale e quello sanitario - delle cosiddette prestazioni sociosanitarie si offrono alcune considerazioni, soprattutto in relazione alle conseguenze che l’applicazione di questi atti hanno sugli utenti dei servizi e più in generale sul settore sociale. Il filo conduttore comune a tutti gli interventi è quello di una lettura che assume come prospettiva e riferimento la ricaduta che i provvedimenti hanno sulle fasce più deboli della popolazione. Una lettura che si sforza di verificare se la norma offre e produce maggiore tutela e protezione alle persone più in difficoltà. |
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Il quaderno presenta alcuni dei contributi del seminario promosso dal Gruppo Solidarietà nel mese di novembre 2001 su Handicap grave: la programmazione locale dei servizi tra bisogni e risposte. In particolare il volume esplora la possibilità che l’erogazione di un contributo economico possa diventare parte integrante di un progetto di sostegno alla persona e alla famiglia. Negli ultimi anni è andata, infatti, crescendo la consapevolezza che l’erogazione dei servizi può essere integrata anche da forme di sostegno economico. Alla famiglia, nella grave disabilità mentale che non può prescindere da una rete di servizi educativo assistenziali; direttamente al “cliente” (aiuto alla persona, vita indipendente) in quella motoria, con un “utente” che diventa protagonista della gestione ed organizzazione dell’intervento di cui è destinatario. Soprattutto nella grave disabilità motoria appare sempre più evidente l’insufficienza anche dei più compiuti interventi di assistenza domiciliare, sia per ragioni quantitative che per ragioni organizzative; ma anche la consapevolezza di un necessario protagonismo del consumatore nella gestione di un servizio che riguarda la propria persona. |
Autori Vari, Handicap - Servizi - Qualità della vita, Gruppo Solidarietà, Castelplanio 2001, p. 96 L. 13.000 (€ 6,71). |
Il quaderno raccoglie e rielabora le relazioni dei seminari promossi dal Gruppo Solidarietà nei mesi di ottobre-novembre 2000 aventi per tema Percorsi di qualità nei servizi per il grave handicappato intellettivo adulto e Comunità per disabili: modelli ed esperienze. Nella prima parte vengono proposte riflessioni e percorsi di fronte a situazioni di grave handicap intellettivo. Troppe volte i servizi appaiono rinunciatari nella costruzione di interventi educativi riabilitativi individualizzati proponendo servizi contenitore lontano da ogni riferimento alla qualità della vita e al contesto sociale in cui la persona vive. Diventa allora necessario costruire risposte che sappiano porre al centro la persona nella sua globalità, puntando al suo benessere e alla qualità della sua vita. La seconda parte affronta il tema della risposta residenziale. La realizzazione di piccole comunità, seppur auspicate trova ancora scarsissima diffusione nei territori e purtroppo ancora dominante è la risposta istituzionale. Le relazioni contenute nel quaderno presentano alcuni percorsi che hanno come riferimento modelli comunitari, inseriti nei normali contesti abitativi. Modelli che rispondono alla primaria esigenza di ogni persona di vivere in luoghi che siano più vicini possibili al modello familiare. Interventi tra gli altri di: Fausto Giancaterina, Giancarlo Sanavio, Antonio Valentini, Vittore Mariani. |
Autori vari Dove va il volontariato? Gruppo Solidarietà, Castelplanio 2000, pag. 96, L. 13.000 (€ 6,71) |
Negli ultimi anni il volontariato è stato oggetto di una crescente, non sempre disinteressata, attenzione da parte del mondo economico e politico; contemporaneamente è parso sempre più appiattirsi in una dimensione esclusivamente gestionale, incapace di assumere un ruolo politico nella tutela dei soggetti più deboli. In questo quadro l'identificazione del volontariato con il settore non profit ha accresciuto la confusione facendo scolorire due connotati fondamentali dell'azione volontaria: la gratuità e l'azione di tutela nei confronti delle persone in maggiore difficoltà. Il quaderno che raccoglie e rielabora gli atti di un convegno, si propone di offrire un'occasione di approfondimento e riflessione su ruolo e identità del volontariato in particolare nell'attuale ridisegno del sistema di protezione sociale. |
Autori vari Curare e prendersi cura: la priorità delle cure domiciliari Gruppo Solidarietà, Castelplanio 1999, pag. 96, L. 13.000 (€ 6,71) |
Le cure domiciliari in questi ultimi anni sono state al centro di una notevole attenzione in particolare a livello di documenti ufficiali. La necessità di promuovere questa modalità di cura è stata ribadita anche dal Piano sanitario nazionale 1998-2000. Il volume, che raccoglie e rielabora gli atti di un convegno, vuole contribuire a diffondere la cultura e la pratica delle cure a domicilio che se praticate possono da un lato meglio rispondere alle esigenze delle persone malate, dall’altra ridurre il ricorso alla ospedalizzazione e alla istituzionalizzazione. Il testo nella prima parte analizza le ragioni etiche ed economiche a supporto di tale scelta, nella seconda presenta alcune significative esperienze italiane. Il volume può risultare un utile strumento di approfondimento per tutti coloro che sono impegnati nella promozione e realizzazione dei servizi domiciliari. |
Autori vari Handicap e scuola: l’integrazione possibile Gruppo Solidarietà, Castelplanio 1998, pag. 128, L. 12.000 (€ 6,2) |
Il volume fa il punto sullo stato dell’integrazione scolastica degli handicappati ad oltre venti anni dalle prime normative e a dieci dalla sentenza della Corte Costituzionale che sancisce il diritto alla frequenza anche nella scuola superiore; analizza, in particolare, i problemi che vengono posti all’integrazione dalle situazioni di gravità verificando quali condizioni permettono di realizzare un ambiente disponibile all’accoglienza. Tra i temi affrontati nel volume: l’integrazione nella scuola di tutti: conquiste definitive e problemi aperti; le novità delle riforme (autonomia scolastica, disegno di legge sulla parità...); gravità e irrecuperabilità; la qualità dell’integrazione: come costruirla, come valutarla; quale didattica; diagnosi funzionale, profilo dinamico, piano educativo individualizzato; rapporto tra scuola e servizi socio-sanitari; il ruolo della famiglia. Interventi di Mariangela Giusti, Dario Ianes, Marisa Pavone, Mario Tortello, Riziero Zucchi. |
Autori vari Handicap intellettivo grave e servizi: quali risposte dopo la scuola dell'obbligo? Gruppo Solidarietà, Castelplanio 1997, pag. 112, L. 10.000 (€ 5,16) |
Incertezza e precarietà segnano il futuro delle persone con grave handicap intellettivo e delle loro famiglie terminato l’obbligo scolastico. La legislazione vigente, infatti, prevede la possibilità di realizzare i servizi ma non li rende obbligatori. Il tema dei servizi, dell’esigibilità degli stessi, la presentazione di alcune esperienze vengono proposte nel volume che raccoglie le principali relazioni di un convegno promosso a Jesi (AN) dal Gruppo Solidarietà nel novembre del 1996. Il libro si divide in due parti. Nella prima si analizzano le esigenze del grave handicappato intellettivo e i presupposti per l’organizzazione dei servizi (Claudio Caffarena), successivamente viene analizzata la normativa vigente (Salvatore Nocera), infine vengono indicati gli elementi portanti di un Centro diurno (Marisa Durante). Nella seconda parte vengono presentate alcune esperienze di servizi diurni che con differenti impostazioni cercano di dare una risposta ai problemi posti dalle situazioni di grave handicap intellettivo. |
I Quaderni di Appunti - n.2 Piccola guida all’obiezione di coscienza al servizio militare aprile 1996 Pag. 32 |
Il quaderno fornisce a chi intende conoscere la realtà dell’obiezione di coscienza al servizio militare un agile strumento informativo. Fra i motivi che hanno spinto a realizzare la guida, la constatazione di una diffusa carenza di informazione e la convinzione che il servizio civile degli obiettori rappresenti nella maggior parte dei casi un’esperienza che lascia un segno importante sia in chi la vive che nella realtà in cui è vissuta. Dall’indice del quaderno: quando e come presentare la domanda; diritti e doveri dell’obiettore; dubbi e domande, riferimenti normativi, elenco degli enti convenzionati della regione Marche. |
I Quaderni di Appunti - n.1 AA.VV. Abitare il territorio: cronaca di 10 anni di lavoro per promuovere servizi e diritti marzo 1996 Pag. 48 |
Il quaderno racconta, attraverso la pubblicazione di lettere e documenti, dieci anni (1986-1995) di presenza nel territorio di due associazioni (Gruppo Solidarietà, Associazione Il Mosaico) che hanno lavorato per cercare di migliorare la qualità della vita delle persone handicappate. Una storia “locale” che viene proposta per dimostrare che solo radicandosi nel territorio, vivendolo, si può avere la “pretesa” di creare le condizioni affinchè sia più abitabile per tutti. |
Autori vari LAVORO: UN DIRITTO DI TUTTI, anche delle persone handicappate Castelplanio 1996 Pag.105 - L. 5.000 (€ 2,58) | Il volume raccoglie gli atti del convegno promosso dal Gruppo Solidarietà nel novembre 1995. Le pagine dimostrano che l'inserimento lavorativo delle persone handicappate è possibile in ogni territorio laddove si realizzano condizioni e strumenti adeguati. Dopo una prima parte generale sulle problematiche del diritto al lavoro (legislazione attuale, proposte di modifica, ecc...) viene analizzata la situazione nella Regione Marche. |
Autori vari ORGANIZZAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI: condizioni e strumenti Castelplanio 1995 Pag. 112, L. 5.000 (€ 2,58) |
Il volume presenta le relazioni tenute al Seminario promosso dal Gruppo Solidarietà, a Jesi nel novembre 1994, sull’organizzazione dei servizi sociali. Il tema viene affrontato da diversi punti di vista. Si analizza il quadro di riferimento normativo in ambito socio-sanitario (Salvatore Nocera), si valutano poi le possibilità di integrazione in tale ambito dopo la riforma della riforma sanitaria, DL 502/92 e 517/93 (Fosco Foglietta). Di seguito si affronta l’importantissimo tema della programmazione intesa non solo come problema di metodologia ma anche di cultura della gestione (Carlo Scapin), per arrivare, nell’ultima parte, ad individuare i parametri per la valutazione e verifica della qualità di servizi (Carlo Scapin e Fosco Foglietta) sia di quelli direttamente erogati dall’Ente che di quelli in convezione (Fortunato Rao). |
Autori vari Handicap: tra bisogni e risposte: dalla cultura dell’inserimento a quella dell’integrazione Castelplanio 1993 pag. 128 - Lire 5.000 (€ 2,58) |
Il volume presenta gli Atti del Corso di formazione promosso dal Gruppo Solidarietà. Il corso ha avuto un duplice obiettivo: da un lato presentare esperienze significative di servizi che a partire dalla domanda-bisogno hanno organizzato-progettato la "risposta", dall’altro verificare il quadro delle risposte offerte su un preciso territorio. Utile come strumento di lavoro e come modalità programmatica di formazione. Interventi di Claudio Caffarena, Giancarlo Cottoni, Antonio Saccardo, Giovanna Zama, Marcello Pierro, Fosco Foglietta. |
Autori vari IMMIGRAZIONE: Uno sviluppo da rivedere, una solidarietà da riscoprire Castelplanio 1992 Pag. 128 esaurito |
Parlare di immigrazione significa affrontare inevitabilmente il rapporto tra le culture. L’immigrato è colui che porta con sé un’altra cultura, altri universi simbolici, altri significati di vita. L’immigrato costringe coloro che lo accolgono a “deculturalizzare la propria coltura”, li aiuta a prendere coscienza che anche la loro è una fra le tante organizzazioni simboliche della vita, una fra le tante altre. E’ così che l’incontro con lo straniero diventa modo per capire meglio anche se stessi, per vedersi finalmente veri, liberi da strutture mentali consolidate e ritenute oggettive e assolute. Il volume che riporta gli atti di una serie di conferenze sul fenomeno dell’immigrazione, vede, tra gli altri, interventi di Pedro Miguel, Antonio Nanni, Alberto Tarozzi. |
Autori vari BAMBINI E ADOLESCENTI GIOCATTOLI PER... Castelplanio 1991 pag. 96 - Lire 4.000 (€ 2,06) |
Un libro che cerca di contribuire a far luce sugli errori, interventi inadeguati, relazione sbagliate che si verificano nel rapporto adulto-minore in famiglia, a scuola, nelle associazioni, in parrocchia, che possono creare gravi danni alla crescita del bambino. Errori a volte inconsapevoli, frutto delle nostre migliori intenzioni così come dei nostri peggiori pregiudizi. Interventi, fra gli altri, di Giuliana Martirani, Manuel Tejera de Meer, Sabatino Majorano. |
Autori vari CONOSCERE PER OPERARE: Handicap e legislazione Castelplanio 1990 pag. 128 - Lire 10.000 (€ 5,16) |
Il volume raccoglie le relazioni di un corso su handicap e legislazione. Presenta, in forma sufficientemente completa un quadro della normativa nazionale e della sua evoluzione, che può risultare utile sia agli operatori del settore che alle stesse persone con handicap, spesso alla affannosa ricerca di risposte esaurienti a problemi che li riguardano personalmente. Inoltre vengono analizzate le normative regionali (Marche), l’applicazione delle leggi sull’integrazione scolastica nella provincia di Ancona e sull’inserimento lavorativo nell’USL di Jesi. |
Rinaldo Fabris Radici bibliche ed evangeliche della condivisione Castelplanio 1989 pag. 36 - Lire 3.500 (€ 1,8) |
Il quaderno riporta la relazione ed il dibattito di un incontro tenutosi a Castelplanio il 16 aprile dell’88, di uno tra i più noti biblisti italiani, Don Rinaldo Fabris - docente d’Esegesi del Nuovo Testamento presso il seminario arcivescovile di Udine e Gorizia - sul fondamento biblico della condivisione a partire dall’antico testamento fino all’opera di Gesù di Nazareth e all’esperienza della Prima Chiesa. |
Tonino Bello CONDIVISIONE E SOLIDARIETA’: VIE ALLA PACE Castelplanio 1988 pag. 26 (esaurito) |
Dalle riflessioni e da alcuni momenti di vita quotidiana del vescovo di Molfetta, Don Tonino Bello, alcune linee guide per ridare alla parola Pace il suo significato elettivo. “Dovremmo fare - dice l’autore - delle transumanze.... perché è venuta l’ora di passare sui crinali della prassi, di sporcarsi le mani, di immergersi nelle scelte storiche concrete”. |
Autori vari DARE VITA ALLA VITA Castelplanio 1987 Pag. 85 - L. 5.000 (€ 2,58) |
Raccolta di testimonianze che provengono dal mondo della marginalità, protagoniste quattro esperienze estremamente significative che hanno rappresentato e rappresentano risposte nuove ed efficaci ai problemi dell’emarginazione. Interventi di Vinicio Albanesi, Germano Greganti, Suor Emmanuelle Marie, Luigi Ciotti, Carlo Molari. |